Misurare, tagliare, cucire. Mani esperte accarezzano stoffe, sete, ricami. Dalla
culla antica in ferro battuto della sala da pranzo la maestra elementare in
pensione Lina Rosa, abile nel cucito e nel ricamo, ha portato in sala da pranzo
bambole in porcellana e bambole che le nipoti fanno riposare a casa dalla
nonna. Servono a lei e a un abile sarta Angela Mariano come modelli per vestire
le 10 pigotte dell’Unicef che si sono impegnate a preparare per salvare la vita a
dieci bambini con vaccini, medicine, acqua cibo. Le dieci pigotte, le bambole di
pezza del Natale di UNICEF Italia da 19 anni, vengono adottate con un offerta di
20 euro e devono essere pronte per i mercatini che cominciano a Bella l’8
dicembre. Non c’è tempo da perdere allora e l’insegnante Malanga Adele è con
loro. Ha ritrovato in un cassetto dei cappellini di paglia che aveva preparato con
i piccoli della sua sezione qualche anno fa per creare pigotte quando insegnava
nella scuola dell’infanzia. Mario Coviello, presidente del Comitato Provinciale
dell’Unicef di Potenza, le ha coinvolte e di buon grado le tre amiche spendono il
loro tempo per fare del bene. Il tavolo della sala da pranzo di Lina, che è
diventata il laboratorio della solidarietà, è una festa di colori.
La maestra Lina ha già cucito le sagome e le ha riempite di ovatta e adesso per
ognuna deve essere ideato un abito. Da un cassetto della maestra Lina sono
sbucati merletti, ricami, nastri di molti colori, qualche fazzoletto e qualche
sciarpetta. La maestra Adelina, che ama gli abiti eleganti e colorati, ha portato
ritagli di stoffe in seta, cotone, raion. Angela prepara per ciascuna delle
bambole un cartamodello. Inforcati gli occhiali, prende le misure con il
centimetro, disegno sulla carta il modello della giacchina, della gonna, e poi
taglia le stoffe con sicurezza. Sono pronti piccoli gomitoli di lana, fili per i ricami,
fili d’argento e d’oro che diventeranno le chiome uniche delle pigotte.Per la
confezione degli abiti Lina e Adele coinvolgeranno i nipoti e ad essi chiederanno
di compilare la carta d’identità di ciascuna pigotta che avrà così un nome.
Lina Rosa, Angela Mariano e Adele Malanga
E i piccoli quando le adotteranno potranno accarezzarle, baciarle, portarle con
sé nel letto per far fuggire paure e ansie. Amiche fedeli le pigotte ascolteranno i
segreti, i sogni delle loro piccole mamme e mute come pesci, fedeli come
cuccioli, non si faranno sfuggire nessun segreto.
Anche Lina, Adele e Rosa, mentre tagliano, cuciono,ricamano ripensano alla
loro infanzia, alla loro bambola preferita che le ha viste crescere e tornano
bambine perché fare del bene fa bene e mantiene giovani.
Bella 30 ottobre 2017
Mario Coviello, presidente Comitato Provinciale UNICEF Potenza
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