La presa di posizione del segretario della Cgil, Angelo Summa, in merito ai commissariamenti nella sanità regionale, è assolutamente ineccepipile ed appropriata, nel metodo e nel merito. Non c'è alcuna motivazione che giustifichi il ricorso allo strumento del commissariamento in assenza delle condizioni previste dalla norma in vigore. La decisione della Giunta Regionale è arbitraria ed unicamente rispondente alla "necessità" di consenso , che nulla ha a che vedere con i bisogni di salute dei cittadini lucani (sistematicamente ignorati). Fin qui, dunque, nessuna meraviglia: Pittella si muove in linea con la “Rivoluzione“ che ha instaurato, mosso dall'unico assillo che anima la sua azione di governo, ossia la costruzione di filiere di potere a sostegno della sua carriera politica. Ciò che sorprende e sconcerta, invece, è il tono della risposta data a mezzo stampa a chi (Summa) ha osato disturbare il manovratore. Irrituale, minacciosa , forse anche intimidatoria, si rivolge a chi avrebbe indebitamente invaso campi di azioni e sfere di competenza non sue. La domanda che sorge spontanea è la seguente: quale crede che sia, il presidente Pittella, il ruolo del sindacato a tutela dei cittadini e dei lavoratori in una regione in cui un numero crescente di persone non ha la possibilità di curarsi, e deve assistere impotente a sprechi e clientele e, in ultimo, alle scelte di riorganizzazione della governance sanitaria regionale che accrescono disservizi e inefficienze?
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Gianni RONDINONE - Coordinatore S.i.-L.e.U. Basilicata
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