A Melfi l’IC Berardi-Nitti promuove il convegno “Regina Viarum - La Via Appia, tra didattica innovativa e nuove tecnologie”
Mercoledì 29 maggio alle 9 presso la Sala Consiliare del Comune di Melfi avrà luogo il
convegno “Regina Viarum - La Via Appia, tra didattica innovativa e nuove tecnologie”,
promosso dall’Istituto Comprensivo Berardi-Nitti, scuola capofila della rete di Scuole.
Nel corso del convegno saranno presentati i lavori realizzati dagli alunni delle Scuole in
Rete, sulla Via Appia con l'intento di
valorizzare l'Appia, puntando a definire gli elevati
valori archeologici, storici, paesaggistici, e quindi culturali di tutto il tracciato.
Il progetto si è fondato sulla constatazione che, tra le nuove generazioni, la conoscenza degli
uomini e dei popoli che hanno disegnato la storia della nostra Italia è molto evanescente. Il
lavoro ha avuto l’ambizione di riportare all’attenzione del nostro territorio, attraverso il
coinvolgimento degli alunni e delle famiglie, una parte della storia tramandataci dalle
testimonianze di una civiltà antichissima, quella Romana.
Sono stati attualizzati insegnamenti e indirizzi, tuttora vitali, attraverso itinerari didattici
innovativi sia dal punto di vista dei percorsi formativi, che da quello degli strumenti
utilizzati. La Regina Viarum, definita tra tutte le strade antiche “insignis, nobilis e
celeberrima”, rimane la più ricca di memorie e testimonianze. Primo modello di rete viaria
che da Roma si dipartiva verso le regioni europee e asiatiche rimane alla base della rete
stradale moderna e veicolo di grande comunicazione. Parlare di Via Appia significa parlare
di millenni di storia, di un'opera di ingegneria perfetta che ben si coniuga con il presente.
L'idea di tutelare e valorizzare la via Appia Antica, riconoscendone gli elevati valori
archeologici, storici, paesaggistici e culturali, risale agli inizi dell'Ottocento.
L'obiettivo principe è la promozione del tracciato e dei vari siti, con la valorizzazione e il
recupero di essa, dal momento che era stata concepita come mezzo per lo spostamento
veloce delle truppe, ha assunto nel tempo un ruolo chiave anche dal punto di vista
economico, grazie ai continui scambi commerciali.
Per docenti e allievi è stato il tentativo di riappropriarsi delle proprie radici storiche e
culturali attraverso lo studio e la conoscenza delle civiltà che via via si sono sovrapposte e
cementate dando vita all’attuale substrato socio culturale che ci caratterizza. La cultura e la
storia si costruiscono partendo dalle fondamenta, in un percorso di continuità, di conoscenza
anche critica e di condivisione delle conoscenze e di ideali che sempre più spesso ci
appaiono carenti nella società attuale, a partire appunto dalle nuove generazioni. Il percorso
didattico ha adottato il metodo della ricerca, con attività laboratoriali, utilizzando le nuove
tecnologie come strumenti indispensabili di ricerca e comunicazione.
In una nota la Dirigente dell’Istituto Comprensivo Berardi-Nitti di Melfi, Maria Filomena
Guidi, afferma che l’Italia può contare su un patrimonio culturale vastissimo ed è
importante, che grazie alla scuola venga promosso tra gli studenti con la massima diffusione
delle conoscenza dei beni storici, artistici, archeologici e paesaggistici che lo costituiscono.
È indispensabile che si adoperi il più possibile per farsì che gli alunni, futuri cittadini,
frequentino ed amino i monumenti, i musei, i parchi archeologici e naturali, che ancora
vengono percepiti come distanti, privi di attrattiva e poco attuali, garantendo la crescita
civile, sociale e culturale della società.
In questa operazione di avvicinamento al patrimonio culturale, che deve svilupparsi
necessariamente attraverso percorsi tendenti alla maturazione di competenze cognitive e
metacognitive, la scuola trova nelle nuove tecnologie un potente alleato per “conquistare” i
ragazzi rendendoli consapevoli della portata storica e dei valori di civiltà che questo
patrimonio è in grado di trasmettere.
Per rispondere ai bisogni degli alunni di oggi, i cosiddetti nativi digitali, le presunte “menti
multitasking”, la scuola deve padroneggiare una gamma di strategie didattiche cogliendo le
opportunità offerte dalla didattica digitale.
È indubbio infatti che l’uso delle nuove tecnologie nelle attività didattiche stimola una forte
motivazione negli studenti, genera piacere, facilita l’apprendimento, promuove
l’individualizzazione, e realizza attraverso la varietà e la flessibilità delle proposte e la
sapiente regia dell’insegnante un apprendimento più efficace e produttivo.
Tutto ciò tenendo conto che l’interazione fra scuola e nuove tecnologie è oggi tanto più
indispensabile quanto più queste ultime fanno parte della vita quotidiana.
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