MESSAGGIO DEL VESCOVO: Il lavoro, l’industria e lo sviluppo di Melfi. A 25 anni dall’insediamento di FCA al futuro
Primo punto. Una nuova concezione del lavoro per una comunità più sana
- Mi è stato raccontato che la scelta di Melfi per l’insediamento di FCA non è stato
casuale. Ci fu uno studio svolto da un comitato tecnico di esperti di rilievo nazionale
e internazionale. Si scelse questa terra per ragioni ben ponderate, facendo leva su m olti
aspetti che attengono alla logistica, alla situazione sociale, alla potenzialità dello
sviluppo territoriale e, cosa non secondaria, alla storia e al futuro della comunità qui
presente.
- Il primo punto della mia riflessione attiene al fatto che ci sono molti elementi che
contribuiscono alla salute di una comunità. Tra questi, ritengo che, tra i più
significativi, ci sia il lavoro. Intendo sottolineare, anche in linea con il pensiero sociale
della Chiesta, che una comunità sana sussiste se c’è un lavoro dignitoso, partecipativo,
solidale, un lavoro creativo, un lavoro sicuro, un lavoro basato su una efficace
formazione professionale, volto a rendere la persona e la comunità di appartenenza
capace di reagire a eventi di ogni tipo. Le comunità che hanno al centro un lavoro così
composto sono comunità che possiedono un sistema più robusto di significato, che va
oltre gli individualismi e si compongono mediante legami profondi tra generazioni, tra
marito e moglie, tra genitori e figli, tra vicini e lontani. È una comunità che, mediante
quel lavoro, punta a migliorare continuamente le condizioni individuali e sociali,
sapendo di poter incidere sulla costruzione di un futuro migliore.
- C’è, per questa ragione, bisogno di una nuova prospettiva che sia anche una contro -
narrazione nobile e fiera sul lavoro svolto qui nel vulture - melfese (diversa da quelle
concezioni e narrazioni negative e chiuse), in questa nostra terra, anche in FCA,
considerato indispensabile per rafforzare la presenza di una comunità sana. Quell a
nuova - narrazione deve necessariamente opporsi a logiche divisive che spesso una certa
cattiva retorica propone. È una prospettiva diversa c he muove dal lavoro come risposta
alla legittima domanda di protezione delle persone e delle famiglie, dal lavoro che
riavvicina persone a territori e sostiene comunità inclusive .
- Auspico che ci siano, dunque, periodicamente, convegni, seminari, eventi e occasioni,
in città, nella scuola e nell’università, nelle associazioni, organizzati e sostenuti da una grande impresa come FCA, in cui si rifletta sul lavoro come motore della nostra
comunità, sul lavoro come protezione e sfida della persona, sul lavoro come modo per
sostenere comunità più inclusive.
Secondo punto. Valore dei “corpi intermedi” e difesa del “creato” per una comunità più coesa
- Una comunità sana, rigenerata dal lavoro dignitoso, è una comunità coesa che garantisce sicurezza, crea clima di fiducia, tranquillizza, senza affievolire le istanze più profonde di crescita personale. Spesso osservo, ahimè, un certo senso di abbandono e di perdita di fiducia in alcune zone del nostro territorio. Si tratta di aree in cui, pur essendoci un buon livello di occupazione e formazione, si nota una latente forma di depressione sociale che si trasmette da genitore a figlio, da docente a allievo, e così via.
- Il lavoro dignitoso è un fattore determinante per spingere la maggiore prosperità e produttività, individuale e di azienda . La presenza di FCA, qui in Basilicata, ha avuto nel tempo il primato di rilanciare una rifles sione sulla capacità di rappresentanza dei corpi intermedi.
- I corpi intermedi ci insegnano a capire quotidianamente quali siano i beni che contano maggiormente per una persona, anche sul luogo di lavoro. Il che significa, anche per esemplificare, solidarietà, amicizia, buona volontà, unità, fiducia .
- I corpi intermedi vanno promossi e rispettati, secondo la logica della nostra Costituzione, in ogni interlocuzione, perché lì si forma la coscienza sociale della persona . Se si indebolisce il corpo intermedio, si indebolisce la coesione della comunità , si incide per sempre sulla capacità di dare e ricevere fiducia, e, dunque, sulla prosperità e sulla produttività.
- Oggi i corpi intermedi, nella interlocuzione con le grandi imprese come FCA hanno una doppia sfida : al bisogno di inclusività, di cui sono mediatori legittimi, debbono abbinare azioni concrete di responsabilità nell’ambito dei cambiamenti climatici. C’è una responsabilità del bene altrui che non attiene solo all’oggi, ma anche al domani. Un corpo intermedio, che opera in un’impresa internazionale come FCA, maturando una visione moderna sulla preservazione del creato, sarà sempre più interrogato sui rischi e sul bilanciamento tra rischi.
- Auspico, con riferimento a questo secondo punto, un confr onto continuato, aperto e leale tra impresa e corpi intermedi s ul messaggio profetico dell’enciclica Laudato si’ e sullo sviluppo sostenibile.
Terzo punto. Giovani e immigrati per una comunità più generativa
Secondo punto. Valore dei “corpi intermedi” e difesa del “creato” per una comunità più coesa
- Una comunità sana, rigenerata dal lavoro dignitoso, è una comunità coesa che garantisce sicurezza, crea clima di fiducia, tranquillizza, senza affievolire le istanze più profonde di crescita personale. Spesso osservo, ahimè, un certo senso di abbandono e di perdita di fiducia in alcune zone del nostro territorio. Si tratta di aree in cui, pur essendoci un buon livello di occupazione e formazione, si nota una latente forma di depressione sociale che si trasmette da genitore a figlio, da docente a allievo, e così via.
- Il lavoro dignitoso è un fattore determinante per spingere la maggiore prosperità e produttività, individuale e di azienda . La presenza di FCA, qui in Basilicata, ha avuto nel tempo il primato di rilanciare una rifles sione sulla capacità di rappresentanza dei corpi intermedi.
- I corpi intermedi ci insegnano a capire quotidianamente quali siano i beni che contano maggiormente per una persona, anche sul luogo di lavoro. Il che significa, anche per esemplificare, solidarietà, amicizia, buona volontà, unità, fiducia .
- I corpi intermedi vanno promossi e rispettati, secondo la logica della nostra Costituzione, in ogni interlocuzione, perché lì si forma la coscienza sociale della persona . Se si indebolisce il corpo intermedio, si indebolisce la coesione della comunità , si incide per sempre sulla capacità di dare e ricevere fiducia, e, dunque, sulla prosperità e sulla produttività.
- Oggi i corpi intermedi, nella interlocuzione con le grandi imprese come FCA hanno una doppia sfida : al bisogno di inclusività, di cui sono mediatori legittimi, debbono abbinare azioni concrete di responsabilità nell’ambito dei cambiamenti climatici. C’è una responsabilità del bene altrui che non attiene solo all’oggi, ma anche al domani. Un corpo intermedio, che opera in un’impresa internazionale come FCA, maturando una visione moderna sulla preservazione del creato, sarà sempre più interrogato sui rischi e sul bilanciamento tra rischi.
- Auspico, con riferimento a questo secondo punto, un confr onto continuato, aperto e leale tra impresa e corpi intermedi s ul messaggio profetico dell’enciclica Laudato si’ e sullo sviluppo sostenibile.
Terzo punto. Giovani e immigrati per una comunità più generativa
- I dati ci dicono che la fuga d ei giovani dall’Italia ci costa 16 miliardi e che,
contestualmente, il 9% del Pil viene da lavoratori immigrati. Sono due aspetti distinti,
ma per alcuni versi, qui in questa terra, collegabili, proprio in riferimento al ruolo che
FCA ha nello sviluppo territoriale.
- Serve una convergenza programmatica, a tutti i livelli, tra protezione e progresso, con
riferimento sia ai giovani che intendono lasciare questa terra che ai migranti che
raggiungono questa terra.
- Alcuni studiosi ci dicono che siamo nella società della stanchezza. Ai giovani viene
chiesto di riuscire nella vita, ma spesso la loro domanda di senso non trova risposta
negli adulti.
- I migranti raggiungono questa terra perché non hanno altra alternativa alla fuga dalle
proprie case.
- Una comunità, che è generativa, sa mettere insieme queste due polarizzazioni,
cercando soluzioni efficaci, immediatamente applicabili al contesto.
- Ho già sottolineato in altri recenti miei documenti quanto importante sia i l dato
demografico in questa terra. Desidero ancora una volta porre in rilievo che la bomba
demografica , che certamente riguarda l’intero nostro paese, qui ha risvolti più rilevanti,
soprattutto se osservata dal punto di vista di chi cerca manodopera speci alizzata e di
chi deve formare lavoratori e lavoratrici per imprese a produzione altamente
tecnologica come FCA.
- Auspico, con riferimento a questo punto, scelte politiche locali forti sulla scuola,
sull’università, sulle famiglie, sul terzo settore, sulle infrastrutture logistiche e sociali,
per creare comunità più generative capaci di dare risposte ai chi intende lasciare questa
terra, perché non lo faccia, anzi si orienti a stare per rigenerare, e a chi arriva in
Basilicata, perché si integri e si inserisca nella trasmissione di conoscenze, relazioni e
competenze che ha trovato per migliorare se stesso e ciò che lo circonda.
La comunità cristiana di Melfi - Rapolla - Venosa, che è chiamata ad “abitare” il nostro
territorio facendo proprie le gioie e le speran ze, le angosce e le sofferenze della gente (Cfr.
GS 1), dovrà sforzarsi di annunciare a tutti, con rinnovato entusiasmo e con creatività, il
Vangelo di Gesù Cristo, che impegna, ciascuno per le proprie responsabilità, a costruire
una comunità più giusta e solidale, più inclusiva e più aperta al dia logo e che esorta sempre
a lottare contro ogni forma di povertà spirituale, morale, sociale ed economica.
Vescovo
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