#Nonperdiamocidivista

Nella scuola media di Atella con il cerchio delle emozioni la scuola diventa vita e fa crescere

Terza B 

Arrivo puntuale il 13 e 15 gennaio 2020 nella scuola media di Atella. Mi accoglie la responsabile professoressa Antonella Gamma e la bidella Lucia, materna e affettuosa. Hanno preparato come avevo chiesto “uno spazio neutro”, illuminato dal sole di queste splendide giornate e oltre 20 comode sedie di un verde brillante molto invitanti. In qualità di presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza avvio il progetto Scuola Amica Unicef “ Non perdiamoci di vista” che previene bullismo e cyberbullismo con l’educazione emozionale e corrette informazioni sull’uso dei social. Nelle due giornate le quattro classi prima e terza A e terza e seconda B, accompagnate dalle docenti di lettere che porteranno avanti nei prossimi e per i prossimi due anni la proposta educativa Unicef, hanno colorato l’aula con peluche,cuscini,orecchini, collane, matriosche e Big Ben, disegni, foto. 

 II A 

I ragazzi e le ragazze in cerchio hanno sorriso,pianto, riso , cantato canzoni e raccontato ….”non mi sento adeguato…ho paura di deludere i miei genitori….sto ben in famiglia e con gli amici…ho paura della solitudine, dei ladri…degli incidenti…” “ Ho caro questo peluche che ho portato con me in vacanza e quando mi sono accorto che lo avevo lasciato in albergo a Pescara..il mio papà è tornato indietro..anche se eravamo già arrivati a Melfi…” ..”Il mio “oggetto” è il mio nome che è quello del mio bisnonno che non ho mai conosciuto..ma so che mi voleva bene e quando dico come mi chiamo…mi ricordo di lui…: “ Io sto bene con la mia fidanzata e non potrei vivere senza di lei….Questo orsetto in cristallo con un cuoricino rosso me lo ha regalato la mia amica più cara e lo porto sempre con me.. Un ragazzo e una ragazza hanno portato dei disegni….Quando sono triste..nervoso/a…quando non riesco a trovare le parole con i miei genitori…mi chiudo in camera e disegno e torno a sentirmi bene..” “ Se avessi potuto avrei portato con me il mio pianoforte..E’ la mia vita..quando suono sono libera…leggera….E ancora palloni, magliette della squadra del cuore. E con i ragazzi le docenti con l’anello con un diamante del marito…..”Che ha accompagnato la mia fatica per diventare professoressa…E’ il lavoro che volevo sempre fare e lui mi ha sostenuto da sposata e con figli e oggi sono qui con i miei ragazzi e faccio il mio anno di prova….” Grazie ragazzi ho respirato la vostra autenticità…” Il mio oggetto è il Sacro cuore di Gesù . Lo porto sempre con me e l’ho regalato ai miei figli perchè mi sostiene..mi fa sentire al sicuro”. E il racconto viene riscaldato dagli abbracci….E’ bastato che lo facessi io per la prima volta e poi..spontaneamente quando il compagno..la compagna apre il suo cuore e si commuove…l’amico..l’amico si alza dalla sua sedia e corre ad abbracciarlo.. 

 III A 

La mia gioia più grande al termine delle due mattinate è il loro sorriso che mi accompagna..il racconto che fanno dell’incontro a chi non c’era…La richiesta che la preside Ruggieri e la professoressa Gamma mi hanno fatto di tornare. Ho promesso che tornerò ( anche perchè la professoressa Maria Teresa Calice mi ha preso per la gola con i suoi panettoni artigianali e i caffè del bar ,quelli veri )ai primi di marzo perchè l’avventura della vita continua e io “vecchio dinosauro sordo” tornerò ad essere un” vampiro” che si illude di rimanere giovane “succhiando” ansie…paure…autenticità..dolore e gioia dai giovani..come faccio da quasi cinquant’anni.. 

Mario Coviello

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