Esattamente un anno fa si celebrava a Matera il 58° Congresso Nazionale della Fidas. In questo
anno molte cose sono successe e purtroppo per la grande famiglia dei donatori sangue la
prematura scomparsa del Presidente Aldo Ozino Caligaris. Nelle parole di Antonio Bronzino un
suo ricordo: “ Ho conosciuto Aldo OZINO CALIGARIS una sera d’autunno del 1999 sul molo del porto di
Civitavecchia. Eravamo arrivati lì Ciccio SALVATORE ed io da Matera per imbarcarci per Olbia e poi raggiungere
Ozieri (SS) dove si sarebbe tenuto l’incontro interregionale delle Federate Fidas del centro-sud e isole.
I suoi modi semplici, gentili ed espansivi ci consentirono presto di familiarizzare e scoprire che eravamo diretti allo
stesso incontro. Noi di Fidas Basilicata già da qualche anno inseriti in Fidas, Aldo in rappresentanza dell’Ematos
Roma, associazione autonoma dell’Ospedale “Fatebenefratelli”, partecipava per la prima volta ad una iniziativa
pubblica Fidas dopo i primi contatti intercorsi con i vertici di allora della Fidas: il Presidente Dario CRAVERO ed il
vicepresidente Lillo PUNTURO che dopo averlo conosciuto, apprezzando le sue doti e qualità non smisero di
interessarsi alla sua persona.
Quella notte dell’autunno del 1999 ci imbarcammo da Civitavecchia e fino all’arrivo ad Olbia continuammo a
discutere di donazione sangue, di modelli organizzativi e di Fidas. Aldo fu attento a carpire ogni utile informazione
sulla Fidas a cui aveva già deciso di aderire anche se mancava ancora l’ufficialità.
Ad Olbia noleggiò un’auto e insieme ci avviammo verso Ozieri dove, dopo le mie descrizioni, volle scoprire il mondo
Fidas con i suoi occhi. In casa Fidas fu accolto con la massima attenzione e disponibilità, ricordo ancora oggi il suo
intervento preciso, documentato e appassionato che fotografò la situazione romana con realismo e
preoccupazione, indicando allo stesso tempo prospettive e potenzialità, idee e progetti che potevano concorrere a
far migliorare la situazione. Si capì subito che il suo DNA era caratterizzato da capacità organizzative, competenza
professionale, arricchite da sensibilità e disponibilità verso l’altro, doti che avrebbero ben presto fatto della sua
persona l’autentica e lunga guida per la Fidas nazionale.
La sua ascesa ebbe inizio al Congresso di Trieste che lo vede eletto nel Consiglio Direttivo con l’incarico di
Segretario organizzativo e poi Presidente nel successivo Congresso di Cuneo del 2003 dopo la lunga ed operosa
presidenza Cravero.
Ho avuto la possibilità di collaborare a stretto contatto con Aldo per 10 anni, come
responsabile dei rapporti con il volontariato e il terzo settore e come Vicepresidente per le Federate del centro-sud
e isole. E’ stata un’esperienza bellissima che mi ha fatto conoscere una persona straordinaria di cui apprezzavo,
con profonda stima, impegno e passione che metteva in tutto ciò che faceva senza mai risparmiarsi. Durante le
frequenti occasioni di uscita, che ci vedevano insieme presso le varie Federate Fidas, sparse per l’Italia, non
mancavano piccoli scontri dovuti al piacere di Aldo di fermarsi ai McDonald’s per fare uno spuntino o consumare
un pasto e contro la mia idiosincrasia verso tali gusti alimentari. Ma sapeva apprezzare, e molto, la bontà dei
prodotti tipici della Basilicata e delle altre regioni italiane. Gradiva il pensiero che qualche volta ho avuto di portargli
il pane di Matera, l’olio della Pantana, i peperoni cruschi, la salsiccia di Grassano, il provolone e il formaggio
podolico, i biscotti di cotto di fichi...
Pensando ad Aldo, non posso non ricordare la sua resistenza fisica e mentale con cui portava avanti idee e progetti
tesi a diffondere il dono del sangue. Spesso, anche a tarda ora, dopo giornate faticose, cariche di impegni vari,
aveva ancora tutta l’energia e l’entusiasmo per programmare attività e iniziative mentre, con ammirazione e diversi
anni in più rispetto alla sua età, con tono scherzoso, gli chiedevo “Aldo, ma che fai per essere sempre sveglio di
giorno e di notte? Fai uso di qualche farmaco speciale o di qualche sostanza?” Se la rideva e mi diceva “Dai, dai un
paio d’ore e abbiamo finito tutto”.
I suoi 17 anni alla guida della Fidas hanno dato lustro e visibilità alla nostra Associazione che da entità locale,
conosciuta nei territori in cui operava, si è espansa in molti altri territori e regioni ed ha avuto un ruolo sui tavoli
nazionali in cui si organizzava il volontariato. Di qui l’adesione e una significativa presenza nel Forum del Terzo
Settore, l’interlocuzione con CSVnet e la Fondazione con il Sud, l’attività di progettazione di iniziative regionali e
nazionali, la formazione fatta sempre a più alti livelli con un coinvolgimento significativo delle Federate, le attività di
foundraising che hanno assicurato risorse aggiuntive per tante iniziative, la comunicazione che ha fatto un salto di
qualità per contenuti e presenza costante, l’accreditamento della Fidas per il servizio civile nazionale, il
riconoscimento giuridico e tante piccole attività che hanno reso grande la Fidas di Aldo OZINO CALIGARIS:
Il dolore e la mancanza per la grave perdita sono ancora molto vivi, ma per mantenere sempre vivo il bellissimo
ricordo della sua persona non possiamo dimenticare che Aldo, come Presidente della Fidas nazionale, è stato il
Presidente di tutti, il punto di riferimento per tutti grazie alla sua competenza e conoscenza, al senso di
responsabilità, alla capacità di conciliare, di promuovere il bene comune e soprattutto quello dei pazienti bisognosi
di terapia trasfusionale. Ora tocca a noi impegnarci per costruire un futuro pieno di gesti ed iniziative come Aldo avrebbe
voluto, tocca a noi continuare il cammino nel solco di quanto egli ha detto e ha fatto impegnandoci a realizzare idee
e insegnamenti che nel corso di questi anni ci ha dato.
Grazie Aldo, per tutto quello che hai dato alla Fidas, al mondo del volontariato, alle istituzioni in cui hai operato e a
me che ti sono stato amico sincero !”
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