L’istituzione di un fondo pluriennale da 8 Miliardi di Euro per la riduzione della pressione fiscale, contenuto all’interno
del Disegno di Bilancio per l’anno 2022, risulta essere un’importante occasione per gettare le basi di una ripartenza
dell’economia italiana.
Consapevoli delle variegate e frastagliate istanz e dei vari comparti del nostro Paese – economici e non - , come Forum
delle Associazioni Familiari non possiamo non evidenziare come da ben 40 anni le famiglie italiane facciano le spese di
uno squilibrio fiscale non indifferente.
L’art. 53 Cost., infatti, che prevede che si concorra alle spese pubbliche secondo la propria capacità contributiva, non
trova piena applicazione per i nuclei familiari, dal momento che nella tassazione dei redditi, per la maggior parte dei casi,
i carichi familiari non vengono debitamente considerati, esponendo le famiglie ad una pressione fiscale talvolta eccessiva.
Inoltre, è oramai pacifico che l’attuale scala delle aliquote IRPEF penalizzi le famiglie. Questo sistema vede i redditi fino
a € 15.000 tassati al 23% (aliquota già e ccessiva in rapporto alla capacità contributiva); i redditi da € 15.000 e € 28.000
tassati al 27%; i redditi da € 28.000 a € 55.000 t assati al 38% con un “salto” di ben 11 punti percentuali rispertto allo
“scalone” precedente .
L’Assegno Unico e Universale (AUU) di prossima istituzione – per quanto sia un passo non indifferente in favore delle
famiglie – , a motivo delle esigue risorse ad esso destinate, non risolve la disparità sopraesposta, poiché ad una
eliminazione delle detrazioni, purtroppo, ad oggi no n corrisponde uno speculare strumento che sia da viatico all’equità
fiscale.
Come Forum riteniamo che la riduzione della pressione fiscale sia ottenibile in parte con la riduzione delle aliquote IRPEF
marginali, ma soprattutto introducendo un correttivo ch e adegui la tassazione in relazione alla composizione del nucleo
familiare.
Tale correttivo può essere rappresentato da un sistema che tenga conto, appunto, della composizione del nucleo, ovvero
una No - tax Area rapportata ai costi di accrescimento dei figl i, dalla loro nascita fino al completamento degli studi o della
formazione. Tale No - tax Area potrebbe essere, all’inizio, finanziata con 2 degli 8 miliardi di Euro che figurano nel fondo
pluriennale, di cui si fa cenno in apertura.
In seguito all’azzeramen to delle detrazioni IRPEF per figli a carico fino a 21 anni, con l’eventuale introduzione nella
tassazione di un meccanismo che tenga conto della composizione del nucleo familiare verrebbe data adeguata equità al
sistema fiscale. Conseguentemente, le risor se già stanziate per l’AUU risulterebbero opportunamente congrue.
Concludendo, equità fiscale ed Assegno Unico e Universale diventano, insieme, la svolta tanto attesa che può contrastare
le situazioni di disagio economico delle famiglie, dare rilancio ai c onsumi (generando a sua volta nuove entrate tributarie,
nuovo lavoro, nuova occupazione) e infondere nuova fiducia nelle famiglie. Di contro, eliminando le detrazioni IRPEF
per i figli a carico senza un provvedimento a regime che tenga conto della composiz ione del nucleo familiare, tutto il
sistema fiscale viene a posizionarsi esclusivamente su base individuale, quindi iniquo e “incostituzionale”.
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