📰 Editoriale: A Rionero, una famiglia con bimba piccola è stata sgomberata da un alloggio Ater

La lettera scritta dal sindaco di Rionero in Vulture, Mario Di Nitto alla Regione Basilicata e all’Ater sullo sgombero di una famiglia.

Egregi, in data odierna, il sequestro preventivo e il conseguente sgombero di un alloggio Ater di cui si contesta l’occupazione abusiva hanno costretto questa Amministrazione a dover provvedere alla sistemazione provvisoria di una famiglia di tre componenti, tra cui una bimba di appena 2 anni, all’interno di una stanza di albergo per un periodo che ad oggi risulta per noi indefinito.

Il Comune, invero, non dispone di alloggi liberi e adeguati a fronteggiare emergenze abitative né provvisoriamente né definitivamente, benché, purtroppo, con cadenza giornaliera pervengano incessantemente richieste di alloggi da parte di cittadini molte volte disperati per l’impossibilità di disporre di una casa e di un tetto per sé e per i propri congiunti, spesso minori o in condizioni di vulnerabilità.

Il costo per l’albergo che il Comune sopporterà se la situazione dovesse protrarsi per molti giorni è chiaramente inconciliabile con le disponibilità finanziarie comunali e in ogni caso sottrae quelle poche risorse disponibili a interventi e funzioni di maggiore importanza, a sostegno e beneficio di poveri e persone in condizioni di svantaggio, per i quali le disponibilità non sono mai adeguate.
Destinare risorse a una sistemazione in albergo di famiglie in difficoltà mentre l’alloggio sequestrato rimarrà vuoto e mentre ci sono alloggi Ater in attesa di essere ristrutturati e messi a disposizione, rasenta il paradosso.

A Rionero ci sono molte famiglie in attesa di alloggio e di ciò si sono portate a conoscenza già da molti mesi tutte le istituzioni competenti e la stessa Ater, senza ottenere riscontro alcuno. Qui a Rionero ci sono oltre 50 famiglie che dal 2018 hanno atteso una graduatoria solo di recente pubblicazione e alcune altre decine di famiglie si sono aggiunte nel frattempo: famiglie che dovranno attendere ancora, perché l’Ater lamenta di non aver avuto dalla Regione Basilicata le risorse necessarie per la sistemazione e la riattazione degli alloggi liberi.
Si pensi che gli alloggi attualmente liberi non possono essere consegnati a causa dello stato manutentivo, dovendo l’Ater prontamente intervenire per una loro sistemazione, così da dare effettività almeno ai pochissimi che dal 2018 attendono risposta e che occupano i primi posti di una graduatoria alla quale in assenza di nuovi interventi non potrà darsi completa risposta.

Un controsenso assoluto che si aggiunge agli incredibili ritardi nell’espletamento delle procedure, che sono anche all’origine di molte occupazioni abusive.
Tutti gli alloggi Ater necessitano di manutenzioni ordinarie che tardano ad arrivare e arrecano non pochi disagi agli abitanti, la stragrande maggioranza dei quali paga regolarmente il canone di locazione e avrebbe diritto a vedersi riconosciuti i propri diritti.

Persino il Superbonus che per alcuni cittadini è stata un’ottima occasione per rivedere la propria abitazione, non ha sortito effetti per gli alloggi popolari. Nessun plesso Ater qui è stato interessato da riqualificazione energetica.
Tuttora potrebbe essere un’occasione per riqualificare alloggi popolari e per alleggerire la bolletta di chi ne ha più bisogno. Occorre tuttavia che l’Ater si adoperi per questo, recuperando tutto il tempo perso sinora e mettendo in campo tutte le risorse di cui già dispone nonché quelle di cui avrà bisogno.

Soprattutto, occorre un nuovo e vero “Piano Case Popolari”. Non sono molti i comuni lucani che presentano un’emergenza abitativa e per azzerarla in tutta la Basilicata ci vorrebbe un piccolo e sostenibilissimo sforzo. Sarebbe un bel risultato per tutta la Basilicata, che è regione piccola e accogliente, e non può e non deve avere i problemi abitativi dei grandi centri urbani o dei territori densamente popolati.
Il Comune di Rionero dispone di aree di immediata disponibilità per la costruzione di nuovi alloggi ma occorre un investimento dell’Ater e della Regione. Ci vuole un po’ di buona volontà e il problema può essere risolto in tempi brevissimi. Come già si ricordava nell’intercorsa corrispondenza, a Rionero non si costruiscono alloggi di edilizia residenziale pubblica da 20 anni.

Nel corso degli ultimi venti anni, l’intervento dell’Ater si è sostanzialmente limitato a pochissimi interventi di piccola manutenzione e a pochissimi alloggi di edilizia convenzionata, del tutto inadeguati ad alleggerire la pressione abitativa. L’urgenza, lo si ribadisce, è non più procrastinabile e si aggrava ogni anno, senza che dal Comune possano offrirsi soluzioni al problema, in assenza di un intervento congiunto di Regione e Ater.

Quanto alla vicenda occorsa in data odierna e afferente all’alloggio sequestrato di cui in premessa, ci si augura che l’Ater voglia immediatamente attivarsi per la rimozione del vincolo di sequestro, comunicando la propria disponibilità a concedere dell’alloggio in questione al Comune, anche allo scopo di comporre quella riserva minima di alloggi per fronteggiare le situazioni emergenziali, di cui ogni comune dovrebbe ordinariamente disporre.

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