In questo periodo dell’anno, in piena estate, dal 16 luglio al ferragosto, il nome della Vergine Maria viene scandito forse più che a maggio, mese da sempre a Lei dedicato.
Almeno nell’area nord della regione. Il mese Mariano inizia sul sacro Monte del Carmine di Avigliano, 16 luglio, coinvolgendo migliaia di fedeli, di quella che viene definita la Nazione Aviglianese, con la miriade di frazioni e di borghi che attorniano il Monte: la Madonna guarda da lassù dopo aver scalato in processione il sentiero e riposta nella stupenda cappella.Effige dopo effige, la Madonna rivolge il
suo sacro sorriso come nel dipinto con Bambino celebrato
a Rionero la prima decade di agosto. Anche in questa
comunitĂ a migliaia i pellegrini, i fedeli, il popolo che non
fa distinzione alcuna, si riversa nella due giorni di
processioni portando a spalla il sacro Volto nel Celestiale
mantello: volenterosi che la invocano in un verso silenzioso
di fatica, di espiazione e di fede.
Il giro si conclude fra gli
anziani della Casa di Riposo Virgo Carmeli, a Lei dedicata, lì,
nella attigua chiesa di S. Antonio Abate, che molti secoli fa
segnava il confine delle dominazioni franco-spagnole.

E’ dunque in estate, fra il Vulture e il Carmine che il nome
di Maria sia cantato con piĂą fede, talvolta confutato in
sagre e perniciose nottate dei cosiddetti cantanti che di
devozione narrano ben poco, effetto preminente di
secolarizzazione e poco altro.
Luminarie e casse
armoniche, banchetti interminabili. Ma forse anche questo
ci vuole, se si incunea in una eufonia dello spirito.
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