📰 Editoriale. Schermi Riflessi di Armando Loastaglio. L’esperienza all'Istituto penale minorile di Potenza


Ci tocca molto da vicino l'esperienza al l'Istituto penale minorile di Potenza. Da alcuni mesi, “Libera”, fondata da don Luigi Ciotti, il settore Giustizia Minorile "Amunì" in collaborazione con il Ministero di Giustizia, i Presìdi, promuovono iniziative culturali all'interno dell’Istituto Penale per Minori. 
Nella struttura di Potenza, un gruppo di volontari aderenti ai presidi del Vulture Alto Bradano e della Val D'Agri con il CineClub "Vittorio De Sica" - Cinit, svolge attività di formazione e percorsi di educazione emotiva e relazionale con la proposta culturale di attività diversificate. 
Si tratta di lettura e scrittura creativa, T-group, testimonianze di parenti delle vittime delle mafie-i 100 passi verso il 21 marzo, laboratorio di artigianato-Kinsugi e di cinema con la visione di molti cortometraggi e relativa discussione, al fine di mantenere attiva nei giovani detenuti la capacità di dinamismo e di riflessione verso tematiche culturali e sociali, volte ad una rieducazione verso una civile convivenza, per un futuro che possa evitare loro devianze e possibili ricadute. 
Le parole dell’Arcivescovo di Potenza, mons. Carbonaro durante la Messa Natalizia con i ragazzi dell’Istituto, hanno dato oltremodo conforto e rinnovata luce per un cammino che sappia essere di ricerca e di concrete realizzazioni. 
La lettura e le immagini di film, la comprensione comune del mondo che ci gravita intorno può essere il terreno sul quale confrontarsi e condurre un'azione mirata. 
Utile ai ragazzi come a noi. 
Investire sul talento della parola, sulla forza evocativa dell'immagine, sulla bellezza esente di retorica che può condurci in un altrove salvifico. 
Sappiamo che la passione si trasmette con la passione, e sarà sempre coadiuvata dallo studio e la competenza. 
L'immaginario di parole, un cinema realista e trasognante può, anzi, deve essere fonte di future felicità, di cambiamenti in grado di arginare il dolore vissuto e ancora reale (come quello detentivo). 
Rimediare ad un presente limitato e limitante, anche a causa di scarse conoscenze, di letture non fatte, di film non visti, di teatro non fatto. Il mondo lì dentro può essere, si può identificare, come un paesaggio umano del tutto fertile, addirittura incontaminato, che può apparire come un ossimoro rispetto al recente passato dei ragazzi. 
La volontà di chi opera nel sociale, dei responsabili dell’Istituto penale, di chi intende mettersi a confronto e misurarsi con l'ignoto, potrà rappresentare una nuova vocazione in vista di fenomenologie comunicative, alternative all'uso consueto di approcciarsi al già visto, al già vissuto. 
Restiamo nella certezza, invece, che il terreno sia fertile, anche lì soprattutto lì, laddove - scriveva Silvina Ocampo - "persino la loro crudeltà talvolta è innocente". 

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