📰 Segnalazione. Living as Memory Rossano Maniscalchi e Lorenza Desiata a Trieste
Iniziativa dell’Assessorato alle Politiche della Cultura e del
Turismo Presentazione a cura del critico lucano Armando
Lostaglio
Living as Memory
Rossano Maniscalchi e Lorenza Desiata a Trieste
Trieste.
Living as Memory è l’epigrafe dell’evento che il Magazzino 26 del Porto
Vecchio di Trieste ospiterà a partire dal prossimo 28 febbraio 2025.
L’iniziativa è
promossa dall’Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo della Città di
Trieste. Abitare come memoria nel senso di coniugare arte fotografica, alta moda
e cinema con due protagonisti che fanno dell’immagine il veicolo poetico di
espressione.
Le immagini sono di Rossano B. Maniscalchi, fotografo d’arte (molti i
Premi Nobel da lui ritratti) e regista che ha alle spalle decine di film e docufilm
premiati in diversi festival nel mondo.
E che di recente, a Cortina d’Ampezzo, ha
tenuto l’anteprima del suo ultimo film NEXUS, dedicato alla bellezza delle
creazioni di Lorenza Disiata, triestina e creatrice di alta moda.
Il film sarà
proiettato il 28 febbraio alle 18:30 nella sala “Lelio Luttazzi” del Magazzino 28,
seguito dalla vernice della Mostra delle opere di Maniscalchi nella sala Nathan.
La
Mostra d’arte fotografica di Maniscalchi, fortemente voluta dalla Amministrazione
triestina, resterà aperta fino al 4 maggio.
Il film e la mostra saranno presentati dal
critico di Cinema Armando
Lostaglio.
Lorenza Desiata ha reso concreta la passione per la moda, nel mondo dell'Haute
Couture.
La sua storia conferisce al film di Maniscalchi una dimensione intima ed
artistica.
Le parole di Lorenza Desiata guidano con garbo lo spettatore, rendendo
il processo creativo dei suoi capi un racconto artistico e poetico, intrecciato ad una
storia d'amore che fa da sfondo nelle atmosfere di
Trieste.
Rossano B. Maniscalchi ha coltivato fin da giovane la sua passione per l’arte
visiva.
Fiorentino, ma cosmopolita d’adozione, ha avuto nei decenni importanti
collaborazioni nel mondo della moda internazionale e delle belle arti.
Dalla
ritrattistica alle nature morte, al glamour alla Fine Art Photography; ha pubblicato
libri e ottenuto copertine di importanti magazine statunitensi ed europei.
“Negli
anni – dice - ho avuto l'onore di ritrarre alcune delle personalità più influenti del
nostro tempo, tra cui Barack Obama, Rita Levi-Montalcini, Dario Fo, Susan
Sontag, Michelangelo Antonioni, Milos Forman, Umberto Eco, Alda Merini, Tilda
Swinton, Re Carlo III, Dalai Lama, Fernando Botero, Andrea Bocelli, Ennio
Morricone, Roberto Benigni, e molte altre personalità della cultura.”
Ha scritto di lui
Arnaldo Pomodoro: “Le immagini di Rossano B. Maniscalchi sono storie che si
dipanano attraverso sguardi e gesti, fotogrammi che non sono costruiti e meditati,
ma sempre istintivi e naturali.
Ha la capacità di fermare il tempo, quindi il momento
si espande, diventa vita, memoria e ricordo.” In tale contesto, le raffinate
sequenze di Nexus mantengono vive le prerogative che la mostra triestina
conserva.
Il regista fotografo ha girato quattro ore e mezza che ha montato e
condensato in una ventina di minuti “Al centro della narrazione – conferma - c’è
un amore platonico e poi la danza, quella degli abiti firmati da Lorenza: tra i frame
in slow motion, le modelle si trasformano in sculture viventi, come fossero state
rapite dalla metamorfosi kafkiana, diventando figure immobili che abitano musei,
prigioni di bellezza e silenzio.
E poi c’è l’idillio familiare che, nel finale, riunisce tutti
sotto un’unica voce, quella del mare”.
La fotografia di Maniscalchi
appare evanescente, come affacciarsi ad un balcone e scoprire che su quella
immagine non c'è la concretezza consueta nè disciplinare, bensì un mondo lirico,
un poema dell'inesausto bisogno di scoprire sognando, ovvero sognare
scoprendo.
Fotografia come astrazione ed opera d'arte che indaga nei particolari
spazi, laddove si annidi la bellezza ed ingiunga a pensare.
Scrivere con la luce
(come vuole la definizione) è nel profondo un atto di gioia, che esalti ogni colore
contro l'omologazione comune e l'indifferenza verso la vita.
La contingenza
rifugge, è il divenire che si dipana.
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