📰 Lezioni OCTI su Cinema, territorio e CineTurismo
La Bibliomediateca comunale di Campobasso ospita un ciclo di lezioni interattive
sotto la guida della docente Fernanda Ruggiero per la formazione di Operatori di
Marketing Culturale e di Turismo Integrato (OMCTI).
Vi collaborano alcuni
docenti in materie economiche e turismo. Fra le discipline, figura anche il
turismo legato al Cinema e al territorio e Cineturismo, tenute da Armando
Lostaglio. Giornalista e critico cinematografico, presidente del CineClub “Vittorio
De Sica”, ha avuto il compito di trasmettere agli studenti di Campobasso la
missione di guardare il cinema con occhi diversi, soffermandosi sul ruolo di
protagonista che può svolgere una location, un territorio, all’interno di un film,
potenziando o addirittura, in alcuni casi, rivitalizzando il linguaggio di un’intera
sceneggiatura.
Il critico lucano è riuscito con entusiasmo a fare leva sulle corde
più profonde e nascoste degli studenti, partendo dal concetto che un film è un
bene-esperienza pubblico e che lo spettatore ha strumenti e necessità di
rendere occasione di crescita etica, culturale, sociale ed economica, individuale
e collettiva.
Lostaglio propone un messaggio etico ed estetico, una propria
visione creativa del mondo di cui rende co-protagonista lo spettatore, che è
chiamato a rielaborarla a seconda del proprio filtro culturale.
Pertanto, di fronte
ad un’opera, gli effetti minimi intimi e privati fanno da eco a una paidéia,
un’educazione collettiva, che si riverbera anche nei comportamenti civici.
“Per
voi il cinema è spettacolo, per me è quasi una concezione del mondo.
Il cinema è
portatore di movimento. Il cinema svecchia la letteratura, demolisce l’estetica.
E’
audacia.
E’ un atleta.
Il cinema è diffusione di idee” sintetizza con intuizione
profetica il poeta russo Majakovskij, che Lostaglio analizza con gli studenti del
corso di marketing culturale.
In veste di futuri OMCTI gli studenti Vanessa Amici,
Agostino D’Agostino, Loredana D’amico Loredana, Yaumara Especk Fuentes,
Matteo Fasciano, Marta Ines Garcia, Alessandra Iacobucci, Stefania Laurenti,
Roberto Prospero, Viola Puccioni, Marco Reale e Simona Signoriello hanno
potenziato il loro occhio cinematografico con l’obiettivo di rendere la narrazione
del territorio il fulcro della promozione cine-turistica emozionale.
Grazie a due
documentari (prodotti da Lostaglio con Tg7Baslicata) si sono immersi
virtualmente nel Vulture, cullati dalla sua Elegia d’Autunno, e in La Voce del
Fiume dimora storica di charme nel borgo di Brienza (PZ), che fa del benessere
olistico e psicofisico e della voce dello scorrere del fiume nella natura
incontaminata la base della proposta di turismo lento del silenzio, come
testimonia in videochiamata la titolare Rocchina Addobbato.
La location è
dunque parte integrante della trasmissione delle emozioni, il cinema però gioca
un ruolo fondamentale nella ricostruzione dell’esperienza sensoriale che un
luogo emana. Matera e i suoi Sassi, ad esempio, palcoscenico caro a Pasolini e
Mel Gibson, vengono valorizzati fin da “Anni Ruggenti” di Luigi Zampa, con Nino
Manfredi, ritratto sotto forma di commedia satirica e amara della societÃ
conformista degli anni ’30.
Nei brevi estratti visionati in classe gli sguardi dei
contadini materani erano in fusione totale con i Sassi, le loro abitazioni; i loro
sguardi erano sassi anche loro.
Qui il luogo dialoga coi protagonisti della
sceneggiatura, il luogo stesso è una potenziale sceneggiatura.
Dunque, il Molise
non ha una sua Matera, ma ha senz’altro le potenzialità di un set a cielo aperto,
di un palcoscenico ideale e di una meta turistica per tutto l’anno, grazie alla
naturale connessione tra montagna e mare, tra le dimore sannitiche fuori dal
tempo e gli scorci suggestivi nei borghi medievali e nel verde incontaminato. “Si
vede al cinema e viene voglia di andarci”, le statistiche attestano che oggi
questo fattore spinge migliaia di turisti a visitare i luoghi dei set.
Ricevere il
messaggio che la location è un filtro che l’autore adotta per veicolare la propria
visione del mondo deve essere alla base del lavoro di promozione turistica,
possibilmente creando una Molise Film Commission, dato che è l’unica regione
in Italia a non averne.
Compito che spetta anche all’OMCTI.
Gli studenti del corso, in effetti, hanno scritto un racconto emozionale
autobiografico con il filtro necessario dei cinque sensi, diventando lettori e
registi narranti del proprio Amarcord.
Ricordi di episodi d’infanzia, memoria di
eventi e tradizioni, tappe della vita quotidiana fondamentali per la propria
crescita personale: questi e altri gli argomenti dei racconti letti in aula con un
pizzico di nostalgia e malinconia tornando, da turisti con la memoria, nei luoghi
delle storie narrate.
Si potrà redigere una pubblicazione collettiva, come
proposto all’assessore alla Cultura di Campobasso, Adele Fraracci, in visita al
corso.
Che sia una scenetta televisiva come lo sketch di Totò su Pasquale sull’etica
cristiana dell’ars comica o Parthenope di Sorrentino, la Settima Arte è, in fondo,
anche l’arte del perdersi, giocando a nascondino con se stessi, per poi ritrovarsi,
come il bambino protagonista del corto Stronger di Petruccelli e Sigillino.
Evade
dall’incomunicabilità quotidiana e, immerso nella foresta senza confini, stende
sul filo appeso fra gli alberi che lo connette alla natura, le lenzuola che ha
portato in valigia e apre il suo sipario.
Altro capolavoro è il corto Prova d’amore
di Denis Nazzari.
Un uomo prepara la colazione con la cura maniacale, con i
movimenti misurati di chi è costretto a limitarli e amplificarli perché su una
sedia a rotelle.
Quanto sta compiendo è una prova d’amore, “mettersi anche
per un istante nei panni, nella pelle, degli altri per capire cosa stiamo vivendo
noi insieme a loro”, come testimonia il regista in videochiamata con gli studenti.
In fondo, nel mondo di oggi retto da La Legge del Mercato come la misura di un
uomo (altro corto visto in aula a lezione, diretto da Alessandro Panza) l’evasione
nella finzione scenica diventa sempre più indispensabile per scrivere e
partecipare alla sceneggiatura nascosta in ognuno di noi, scoprendosi
finalmente protagonisti del film della propria vita.
Matteo Fasciano
Commenti
Posta un commento