📰 Mostra del Cinema di Venezia. Le morti sul lavoro nel cinema francese
"Grand Ciel" di Akihro Hata
Il regista giapponese Akihro Hata opera a Parigi, ha presentato in
Orizzonti (la sezione della Mostra di Venezia dal linguaggio più innovativo)
il suo film incentrato sul mondo del lavoro, quello precario, quello che
spesso dissemina morti in una strage silenziosa, cui la Francia non è
esente: "Come possono la precarietà lavorativa e la pressione sociale
deformare insidiosamente il corpo e la mente di una persona, al punto da
distruggere ogni senso di solidarietà, fiducia e cameratismo?
Questa
domanda è al centro di "Grand Ciel". Attraverso Vincent, un operaio edile
temporaneo, terrorizzato dal declassamento sociale, il film esplora come
l’interesse personale prenda lentamente il posto del bene comune.”
Vincent (un espressivo Damien Bonnard) vive sotto una minaccia
costante, reale, palpabile: in un sistema economico spietato, in una
guerra silenziosa, ogni lavoratore deve combattere per proteggere il
proprio pezzetto di vita, anche a scapito del collega: nessun cameratismo,
solo efficientismo, perché il quartiere residenziale deve elevarsi, ambire al
grande cielo.
Dignità e umanità sono sempre soggette a soccombere, in
un non più mutuo soccorso nella quotidiana lotta per la sopravvivenza.
Il
cinema francese guarda a queste esistenze precarie con uno sguardo
commovente, cinico per certi aspetti; le luci di una fotografia fredda
quanto surreale, conferiscono a quest’opera un carattere assai
immanente di una realtà, quella del lavoro e dei suoi rischi, che andrebbe
ulteriormente sviluppata ed analizzata.
Un plauso al regista giapponese e
alla produzione franco-lussemburghese.
Armando Lostaglio
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