📰 Presentazione dei risultati del primo anno di attività del progetto Moebius (MOvimento, Equilibrio e Benessere In una Università Sostenibile)
Si è tenuta oggi, 4 dicembre 2025, presso Centro di Ateneo POLiS (Percorsi di Orientamento Lifelong learning e Supporto agli studenti),
la conferenza stampa di presentazione dei risultati del primo anno di attività del progetto Moebius (MOvimento, Equilibrio e Benessere In una Università Sostenibile), finanziato dal MUR con l’Avviso 1159/2023 (PRO-BEN) e dedicato alla cura del benessere psico-fisico della comunità studentesca universitaria.
Il progetto Moebius nasce per contrastare i disagi emotivi e psicologici di studentesse e studenti e coinvolge una rete di Università in Italia (Capofila: Università di Bari “Aldo Moro”; atenei partner: Politecnico di Bari, Università per Stranieri di Perugia, Università del Salento, Università LUM, Università della Basilicata, Conservatorio “Carlo Gesualdo da Venosa” di Potenza, Conservatorio “E.R. Duni” di Matera, Accademia di Belle Arti di Lecce e Università di Cagliari, Università Kore di Enna).
L’incontro, oltre che per presentare e far conoscere le numerosissime attività svolte da Unibas nel primo anno di attivazione del progetto (oltre 150 le iniziative realizzate), è stata l’occasione per illustrare le direttrici di sviluppo futuro della seconda edizione.
Ada Braghieri
(Direttrice del Centro POLiS e Coordinatrice del progetto)
Il Centro POLiS ha sempre posto studentesse e studenti al centro delle proprie attività.
Il coordinamento dell’unità Unibas del Progetto Moebius (Movimento, Equilibrio, Benessere in una Università Sostenibile) ha offerto una nuova opportunità per rafforzare questa missione, promuovendo il benessere studentesco attraverso molteplici prospettive:
dai percorsi a carattere preventivo – laboratori di scrittura e performance teatrale, attività sportive, workshop motivazionali ed educazione alimentare – fino ai servizi di supporto psicologico e ai focus group, che hanno coinvolto tutte le componenti dell’Ateneo (studentesse e studenti, personale tecnico-amministrativo e docenti).
Grazie alla preziosa e qualificata collaborazione con Novalab, Riplastic e Fedelissimi, abbiamo inoltre voluto dare spazio e voce alle ragazze e ai ragazzi attraverso “Raccontami”, un’installazione che raccoglie ed esprime emozioni, paure e talenti dei giovani tramite un video podcast diffuso sui canali ufficiali del progetto e sui profili social di
HumanLab.
Nei Campus Unibas di Potenza e Matera, studentesse e studenti hanno dialogato tra loro di fronte a un cumulo di televisori a tubo catodico che proiettano immagini sull’espressività corporea e sulle relazioni umane. Seguendo il metodo HumanLab e utilizzando un mazzo di carte con frasi-stimolo, hanno generato spazi di immaginazione, confronto e riflessione condivisa.
Questo format innovativo ha trasformato gli ambienti universitari in luoghi di incontro, scambio ed emozione, restituendo un ritratto autentico e complesso del mondo giovanile.
L’obiettivo di “RACCONTAMI” è proprio quello di creare un ponte tra le diverse dimensioni temporali dell’esperienza giovanile, mettendo in dialogo paure e talenti, radici e prospettive, per alimentare una riflessione collettiva sulla comunità del futuro.
Un ringraziamento speciale va a Novalab, per la visione innovativa; a Riplastic, per l’impegno nella sostenibilità; e a Fedelissimi, per il profondo radicamento nel territorio.
In vista della prosecuzione delle attività con Moebius 2, auspichiamo di consolidare queste iniziative, ampliarne la fruizione a un numero ancora maggiore di giovani e coinvolgere progressivamente anche altri attori della rete sociale delle ragazze e dei ragazzi – dalle famiglie ai diversi membri della comunità universitaria.
Maria Grazia Lo Cricchio
(Delegata per il counseling accademico)
Sono molto felice che l’Università degli Studi della Basilicata abbia preso parte al progetto Moebius, poiché questo ci ha permesso di dimostrare e rafforzare ulteriormente il nostro impegno e la nostra dedizione verso gli studenti e le studentesse, che sono e saranno sempre il cuore pulsante del nostro ateneo. Il progetto Moebius, infatti, ci ha dato
l’opportunità di realizzare molteplici azioni e interventi a loro favore, per rispondere al meglio a quella che, secondo le ricerche, sembra una vera e propria emergenza che li riguarda: l’elevato rischio di disagio psicologico che colpisce sempre più gli adulti emergenti, ovvero i giovani tra i 18 e i 25 anni.
Una delle azioni principali previste, ad esempio, in Moebius, è stata il potenziamento dello Sportello di counseling, finalizzato a fornire sostegno e supporto e ad accompagnare gli studenti e le studentesse, laddove il disagio si è già manifestato e richiede un pronto intervento.
Tuttavia, all’interno del progetto Moebius sono state promosse ulteriori azioni di estrema rilevanza, tra cui la mappatura dello status di benessere e/o di disagio delle studentesse e degli studenti universitari, di cui sono stata personalmente responsabile insieme ai colleghi delle altre università partner. Tale indagine ci ha permesso di raccogliere dati e ci
consentirà di fare una fotografia reale dei bisogni, delle fragilità e delle risorse presenti nella nostra popolazione studentesca, al fine di informare azioni ancora più mirate e calate sulle specifiche esigenze che emergeranno.
Per quanto riguarda l’Università degli Studi della Basilicata, questa azione ha visto la partecipazione di circa 400 studenti/studentesse che hanno risposto positivamente all’invito a compilare diversi questionari online volti a misurare aspetti quali i loro livelli di ansia e di depressione, gli eventuali comportamenti riconducibili a nuove forme di
dipendenza (es. dal digitale), la loro percezione e cura del corpo (anche attraverso l’esercizio fisico e la sana alimentazione), nonché la valutazione delle risorse e dei fattori di rischio personali e contestuali di ciascuno. I risultati sono in fase di elaborazione e verranno anche confrontati con quelli ottenuti dalla mappatura delle altre università
partner, al fine di individuare esigenze specifiche legate ai differenti contesti e territori.
Se si considerano già solo queste azioni, emergono chiaramente i benefici riconducibili al progetto. La consapevolezza, inoltre, della continuità del progetto anche nei prossimi anni rende ancora più significativo il potenziale impatto sul futuro della nostra comunità
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