La vicenda della soppressione della Corte d’Appello di Potenza, al di là delle rassicurazioni sulla sua assenza dalla discussione del Consiglio dei Ministri che si terrà il prossimo 29 agosto, è in realtà solo la punta di un iceberg più ampio che ci parla di una vera e propria vocazione colonizzatrice del governo Renzi nei confronti della Basilicata.
Il tentativo ha avuto un primo segnale attraverso le esternazioni dell’ex sindaco di Firenze sulle estrazioni petrolifere, ed è proseguito con l’arroganza – o la spocchia – con cui ha disertato qualsiasi appuntamento con la nostra regione nel suo tour meridionale. È in questo quadro che le rassicurazioni del capogruppo Pd alla Camera dei Deputati non rassicurano nessuno e nessuna, a maggior ragione in vista del percorso ‘a tappe’ previsto per l’iter che caratterizzerà la riforma della giustizia.
Siamo di fronte ad un attacco spregiudicato e a un decisionismo neo bonapartista che – attraverso l’accentramento dei poteri contenuto nella riforma del Titolo V della Costituzione (quindi sottrazione di qualsiasi competenza in materia energetica e petrolifera) o attraverso la definitiva liquefazione in una macroregione – tratta la Basilicata dei ‘quattro comitatini’ come un’appendice fastidiosa di cui sbarazzarsi. Tutto questo si colloca all’interno di quelle politiche di sistematica rimozione del mezzogiorno d’Italia che hanno caratterizzato – fatta eccezione per qualche breve parentesi – i governi degli ultimi venti anni, decretando proprio attraverso quella rimozione la definitiva opzione neoliberista.
Giovanni BAROZZINO
Senatore Sinistra Ecologia Libertà
Antonio PLACIDO
Deputato Sinistra Ecologia Libertà
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