Nella sesta provincia di Italia per tasso di femminilizzazione di impresa (la provincia di Potenza conta 10.370 pmi iscritte alla Cciaa con donne titolari su 38.015 complessive, con un tasso di femminilizzazione pari al 27,28%) e dove il 30 per cento di start up innovative (sei su venti) è costituito da imprenditrici, Terziario Donna Confcommercio, Confartigianato Donne Impresa, Casartigiani Donne Artigiane, CNA Impresa Donna, Imprenditoria Femminile Confesercenti – aderenti a Rete Imprese Italia Potenza – sottolineano che la nuova Presidenza e i nuovi organismi dirigenti della Cciaa di Potenza non possono “ignorare” questa forte realtà di rappresentanza di genere che deve perciò tradursi in un “adeguato e significativo” peso di rappresentanza a livello camerale e non certamente come “concessione” e “fatto formale”.
Le associazioni di Donne
di Rete Imprese Italia evidenziano che da mesi è in atto un’iniziativa perché sia
riconosciuto nel nuovo Statuto della Regione Basilicata il
valore della differenza di genere oltre che quale importante motore per il
sistema produttivo lucano, valorizzando la componente in costante crescita e
capace di conciliare impegni, famiglia e fabbisogno di credito.
Creare
nuove imprese è stata per le donne la formula di autoimpiego vincente in questo
periodo.
Nel sottolineare che il
sistema camerale italiano, nel suo complesso, promuove da tempo, anche
attraverso i Comitati per l’imprenditoria femminile, iniziative volte a
favorire la creazione e lo sviluppo di reti tra le imprenditrici, a supporto di
una cultura imprenditoriale che fa della partecipazione femminile un
irrinunciabile punto di riferimento, al contrario di quanto sta accadendo a Potenza
per scoraggiare la partecipazione femminile, nella nota si sottolinea che l’attività
delle donne imprenditrici necessita di sostegno e stimoli per essere
competitiva sul mercato del lavoro. Di
qui tre idee-progettuali che sopperiscono all’assoluta carenza emersa sinora da
chi ha voluto e alimentato il “braccio di ferro” sino a ignorare regole
statutarie:
°“Investiamo
nelle donne” - finanziamenti finalizzati
a realizzare nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo
dell’attività di impresa ovvero della libera professione;
·
“Donne
in start-up” - finanziamenti
finalizzati a favorire la costituzione di nuove imprese, ovvero l’avvio della
libera professione;
·
“Donne
in ripresa” - finanziamenti
finalizzati a favorire la ripresa delle PMI e delle lavoratrici autonome che,
per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà.
E’ evidente che per fare
questo (ed altro) bisogna rimuovere l’ostacolo principale rappresentato da chi
ha creato contrapposizioni e divisioni e quindi è necessario ripristinare le
condizioni del confronto e il clima, da sempre, unitario tra tutte le
componenti della Cciaa di Potenza. Le Donne di Rete Imprese Italia rinnovano
pertanto l’appello a
tutti i componenti del Consiglio Camerale a ritrovare lo spirito unitario
essenziale a garantire un governo istituzionale all’altezza delle problematiche
e delle esigenze del mondo datoriale, delle donne neo-imprenditrici e delle
“capitane coraggiose” che resistono alla crisi e, in particolare, alle rappresentanze
consiliari dei professionisti, sindacati, banche e consumatori di non prestarsi
a disegni e strategie conflittuali che mortificherebbero anche la volontà delle
donne di fare impresa.
Le Donne di Rete imprese Italia si
riconoscono nelle tre priorità indicate: dimezzare la composizione di tutti gli
organi collegiali per contenere la spesa; rilanciare e potenziare le misure a
favore delle piccole imprese per sopperire alla grave crisi in atto; accelerare
la procedura per l’istituzione di una Camera di Commercio attraverso
l’accorpamento fra Potenza e Matera adottando metodi e procedure di assoluta
trasparenza e rimuovendo resistenze.
Commenti
Posta un commento