Un progetto per l’installazione di videocamere
di sorveglianza nell’area commerciale di Moliterno e la proposta di individuare
un istituto di vigilanza privata al quale affidare compiti di sorveglianza
specie nelle ore notturne: sono queste le indicazioni dell’incontro organizzato
a Moliterno da Confcommercio Imprese per l’Italia, al quale hanno partecipato
il presidente provinciale di Potenza Fausto e De Mare e il delegato comunale oltre
che presidente
FIPE, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Giovanni Formato, Prospero
Cassino presidente Confesercenti, amministratori comunali e rappresentati delle
forze dell’ordine.
Il
dirigente moliternese Formato ha sottolineato la situazione di preoccupazione
dei commercianti a seguito del ripetersi dei furti in negozi ed attività
economiche riferendo che l’Amministrazione Comunale, accogliendo la
sollecitazione della categoria, sta lavorando con i propri uffici a definire un
piano di collocazione di videocamere, dimostrando – ha detto – particolare
sensibilità ai problemi di ordine pubblico. Anche i cittadini di Moliterno – ha
aggiunto Formato – si sono detti disponibili a sostenere le iniziative dei
commercianti sino a contribuire ad un eventuale ricorso al servizio di
vigilanza privata notturna.
Per
Prospero Cassino, Confesercenti, la videosorveglianza ha una funzione
importante di prevenzione e repressione dei reati e gli esercenti possono
contare sul credito di imposta, su contributi da parte della Camera di
Commercio mentre i Comuni possono contare sul sostegno economico del Ministero
Interno-Prefetture.
Il presidente Confcommercio
Potenza Fausto De Mare ha sottolineato che l’iniziativa si inserisce nella
campagna promossa dalla Confederazione su tutto il territorio nazionale
caratterizzata dallo slogan “Legalità mi piace!” e che nel novembre scorso ha
visto a Potenza una manifestazione centrale.
Secondo un’indagine
Confcommercio- Gfk Eurisko sui fenomeni criminali in Basilicata, tra il 2007 e
il 2014 la percezione di sicurezza per la propria attività imprenditoriale è
peggiorata (il 52% dei commercianti la pensa così contro una media nazionale
del 47%), con incrementi significativi di abusivismo (59% dei commercianti è
preoccupato) e della contraffazione (67%), con punte “allarmanti” per l’usura e
tangenti negli appalti (33%).
Ancora, sempre secondo i risultati dell’indagine, solo il 18% degli operatori economici lucani dichiara di aver attivato azioni di protezione della propria impresa (contro il 50% della media nazionale) mentre il 63% indica tra le iniziative più efficaci per la sicurezza “più protezione da parte delle forze dell’ordine” e il 28% “più collaborazione” con le stesse forze dell’ordine. Un dato anomalo rispetto alla tendenza nazionale è quello che riguarda l’esperienza di taccheggio segnalata dal 67% dei commercianti contro una media nazionale del 55%, fenomeno che conferma ulteriormente le condizioni di povertà di famiglie e cittadini. Ancora, tra le problematiche principali del territorio il 46% lamenta la presenza di venditori abusivi.
Per De Mare : “bisogna opporsi, prioritariamente, ad una situazione che sottrae energie all'intero Paese. E bisogna farlo tutti insieme: imprese, consumatori e istituzioni pubbliche. E proprio allo Stato vogliamo dire che, poiché l'illegalità spesso si annida nella complessità, le imprese devono essere agevolate e non vessate dal fisco e dalla burocrazia, specie quando creano lavoro, reddito e benessere, ovvero ciò che negli altri Paesi è incentivato e premiato. Aiutiamole ad uscire da questo meccanismo perverso. E facciamolo presto e bene perché il tarlo dell'economia malata sta corrodendo inesorabilmente l'economia sana del Paese. Oggi è, dunque, arrivato il momento nel nostro Paese di guardare la legalità non come un "di più", come una “questione di ordine pubblico” ma come precondizione per la crescita e lo sviluppo, tanto più per uscire dalla crisi”.
Ancora, sempre secondo i risultati dell’indagine, solo il 18% degli operatori economici lucani dichiara di aver attivato azioni di protezione della propria impresa (contro il 50% della media nazionale) mentre il 63% indica tra le iniziative più efficaci per la sicurezza “più protezione da parte delle forze dell’ordine” e il 28% “più collaborazione” con le stesse forze dell’ordine. Un dato anomalo rispetto alla tendenza nazionale è quello che riguarda l’esperienza di taccheggio segnalata dal 67% dei commercianti contro una media nazionale del 55%, fenomeno che conferma ulteriormente le condizioni di povertà di famiglie e cittadini. Ancora, tra le problematiche principali del territorio il 46% lamenta la presenza di venditori abusivi.
Per De Mare : “bisogna opporsi, prioritariamente, ad una situazione che sottrae energie all'intero Paese. E bisogna farlo tutti insieme: imprese, consumatori e istituzioni pubbliche. E proprio allo Stato vogliamo dire che, poiché l'illegalità spesso si annida nella complessità, le imprese devono essere agevolate e non vessate dal fisco e dalla burocrazia, specie quando creano lavoro, reddito e benessere, ovvero ciò che negli altri Paesi è incentivato e premiato. Aiutiamole ad uscire da questo meccanismo perverso. E facciamolo presto e bene perché il tarlo dell'economia malata sta corrodendo inesorabilmente l'economia sana del Paese. Oggi è, dunque, arrivato il momento nel nostro Paese di guardare la legalità non come un "di più", come una “questione di ordine pubblico” ma come precondizione per la crescita e lo sviluppo, tanto più per uscire dalla crisi”.
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