Il titolo migliore per una manifestazione che ha saltato il suo appuntamento con il popolo lucano l’ha scelto un quotidiano locale che – forse involontariamente – ne ha smascherato il senso e le intenzioni.
Il quotidiano in questione titolava “Tutti in piazza contro le defezioni”, alludendo alle tante e ai tanti – tantissime e tantissimi – che, pur avendo in questi anni mantenuto alta l’attenzione e la protesta contro le trivellazioni,
oggi non hanno aderito a una manifestazione farsa fortemente voluta da coloro che invece, rimasti chiusi e asserragliati nelle proprie torri d’avorio, avevano dimostrato sordità alle istanze del popolo lucano che lo scorso 4 dicembre, attraverso una partecipatissima manifestazione, chiedeva l’impugnazione dello Sblocca Italia. Lo Sblocca Italia, quello che aveva consegnato, nelle visioni del governatore lucano, una vittoria alla Basilicata, servo scoprire che è grazie a quel decreto che oggi vengono autorizzate le ricerche nel mar Jonio come a Montegrosso e Palazzo San Gervasio.
Dunque non si manifestava contro le trivelle, bensì contro la ‘defezione’ di coloro che in questi anni si sono opposti al petrolio, chiedendo non solo alla Basilicata e all’Italia, ma al mondo intero, di finirla con le fonti fossili, causa dei cambiamenti climatici e delle desertificazioni socio-ambientali.
Quello di oggi voleva essere un tentativo muscolare del gladiatore per tentare di porre la sordina a quei ‘quattro comitatini’ ridicolizzati nei mesi scorsi dal suo mentore che siede a Palazzo Chigi: provare, attraverso la mistificazione, di utilizzare il popolo lucano contro i suoi stessi interessi, chiamandolo a raccolta sul suo programma di ‘petrolizzazione’. Il mare, quindi, come diversivo, come distrazione.
Pittella ha clamorosamente perso. Il ‘boicottaggio’ – come scrive lo stesso quotidiano – di quante e quanti hanno imparato a non lasciarsi distrarre e a guardare alla sostanza delle cose, è perfettamente riuscito. Le lucane e i lucani hanno disertato una manifestazione farsa, perché hanno capito, sulla propria pelle, che il petrolio non solo porta con sé inquinamento e malattie, ma porta con sé anche povertà estrema, come emerge da tutti i dati statistici circa l’economia lucana.
Con il petrolio, le compagnie petrolifere e i loro lacchè che siedono oggi tra Palazzo Chigi e Viale Verrastro non vi sono vittorie. Per questo non si dà assenso alla colonizzazione di cui i viceré vogliono rendersi protagonisti.
Maria MURANTE
Coordinatrice regionale SeL Basilicata
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