di Michele Traficante
Nonostante
tutto, è andata bene, anzi benissimo, superiore a ogni aspettativa. La “ Sagra
della Varola” di Melfi, giunta quest’anno alla sua 56^ edizione, ha fatto, come
suol dirsi, il pienone. Si parla di oltre 30 mila visitatori, giunti nella
città federiciana nei due giorni, 17 e 18 settembre scorsi per l’evento che
resta uno dei più importanti della Basilicata.
“Porta di accesso alla Lucani, la città dal cuore antico apre le sue porte medioevali a tutti coloro che sono spinti dalla curiosità di conoscere tradizioni e sapori di una terra tutta da scoprire, La VAROLA, l’antico attrezzo con cui si scalda il prezioso frutto, LA CASTAGNA DI MELFI, è un appuntamento gastronomico di eccellenza, semplicemente ”imperdibile” ma che ogni anno diventa sempre più ricco di fascino.” Questo l’accattivante invito, lanciato qualche giorno fa dal sindaco di Melfi, Livio Valvano, ai tanti buongustai nostrani e non solo. Non da meno è stato il presidente della locale Pro Loco “Federico II”, Tommaso Bufano che ha magnificamente esaltato (quasi poeticamente) il frutto più prezioso dei boschi del Vulture.” E’ da un intreccio di colori esaltanti e meraviglie della natura che si intravede nell’alba della storia il primo vagito di un frutto così eccezionale, ben radicato in un fusto, appartenente alla fagacee, con foglie caduche alterne e ovali e ben protetto e cullato da ricci verdi e spinosi, e solo in autunno si aprono lasciando cadere da una a tre castagne lucenti, che oltre al gusto eccellente forniscono sali minerali, vitamine, zuccheri, proteine e grassi”. E sono corsi a migliaia con pullman, camper, auto e treno, non solo dalla Basilicata, ma anche dalla Campania, dalla Puglia, dall’Abruzzo Molise e anche dal Lazio, dalla Calabria e oltre per gustare le gustose castagne e in particolare il noto “marroncino di Melfi”. Noi abbiamo incontrato un’ottantina di motociclisti provenienti da diverse regioni italiane, e finanche una donna statunitense, giunti Melfi per tale evento. E la città federiciana si è mostrata ancora una volta all’altezza delle aspettative, assicurando la consueta ospitalità, offrendo il meglio di sé sia sul piano artistico, storico, paesaggistico e sia gastronomico con i pregiati prodotti tipici del luogo.
“Porta di accesso alla Lucani, la città dal cuore antico apre le sue porte medioevali a tutti coloro che sono spinti dalla curiosità di conoscere tradizioni e sapori di una terra tutta da scoprire, La VAROLA, l’antico attrezzo con cui si scalda il prezioso frutto, LA CASTAGNA DI MELFI, è un appuntamento gastronomico di eccellenza, semplicemente ”imperdibile” ma che ogni anno diventa sempre più ricco di fascino.” Questo l’accattivante invito, lanciato qualche giorno fa dal sindaco di Melfi, Livio Valvano, ai tanti buongustai nostrani e non solo. Non da meno è stato il presidente della locale Pro Loco “Federico II”, Tommaso Bufano che ha magnificamente esaltato (quasi poeticamente) il frutto più prezioso dei boschi del Vulture.” E’ da un intreccio di colori esaltanti e meraviglie della natura che si intravede nell’alba della storia il primo vagito di un frutto così eccezionale, ben radicato in un fusto, appartenente alla fagacee, con foglie caduche alterne e ovali e ben protetto e cullato da ricci verdi e spinosi, e solo in autunno si aprono lasciando cadere da una a tre castagne lucenti, che oltre al gusto eccellente forniscono sali minerali, vitamine, zuccheri, proteine e grassi”. E sono corsi a migliaia con pullman, camper, auto e treno, non solo dalla Basilicata, ma anche dalla Campania, dalla Puglia, dall’Abruzzo Molise e anche dal Lazio, dalla Calabria e oltre per gustare le gustose castagne e in particolare il noto “marroncino di Melfi”. Noi abbiamo incontrato un’ottantina di motociclisti provenienti da diverse regioni italiane, e finanche una donna statunitense, giunti Melfi per tale evento. E la città federiciana si è mostrata ancora una volta all’altezza delle aspettative, assicurando la consueta ospitalità, offrendo il meglio di sé sia sul piano artistico, storico, paesaggistico e sia gastronomico con i pregiati prodotti tipici del luogo.
Variegato
e ricco di attrattive il programma messo in piedi dalla locale Pro Loco
“Federico II”, da sempre, ad incominciare dalle prime edizioni (la prima del
16 ottobre 1960 con il presidente dell’Associazione Turistica Pro Melfi ing. Michele Pastore) e alle altre
memorabili con Franco Cacciatore, impareggiabile organizzatrice dell’importante
evento con la collaborazione del Comune di Melfi, per una due giorni
all’insegna di natura, gastronomia, arte e spettacoli.
Si
va dalla visita al Parco dei Rapaci, in contrada Maddalena, a cura dei
falconieri di Melfi che, presenti lungo tutto il percorso della sagra, hanno
fatto
ammirare i loro splendidi rapaci ai turisti.
E poi il percorso monumentale in cui l’Associazione Pro Loco ha messo a
disposizione guide per la visita ai principali monumenti della città.
Particolarmente affollato il percorso
enogastronomico
con gli itinerari, fra piazze e lungo il centro storico, vi erano allestiti
numerosi stand con gli eccellenti prodotti tipici della Basilicata e
degustazione di vino Aglianico, oltre che le castagne alla varola, formaggi,
olio extra vergine e sottoli, salumi miele e prodotti da forno. Delle vere prelibatezze
molto apprezzate dai tanti visitatori. Per tale aspetto sono state coinvolte le
organizzazioni dei produttori agricoli: Coldiretti e CIA, mentre l’Associazione
dei Castanocultori di Melfi ha animato il borgo con dimostrazioni didattiche
anche per i più piccoli, come la dimostrazione” in diretta” della lavorazione
della castagna e altri prodotti di eccellenza.
Molto
frequentato anche il mercatino dell’usato e dell’antiquariato con brocantage,
mobili d’epoca, oggetti ormai introvabili, libri e molto altro nella splendida
cornice della Piazza Abele Mancini.
La
Pro Loco ha curato la 1° esposizione di manufatti di ceramica artistica
realizzati da Lina Moscaritolo, Mariangela Logrippo e Antonietta Todisco. Non è
mancato l’appuntamento musicale, con musica e balli del folclore e la
tradizione lucana in un’atmosfera unica, che ha letteralmente incantato il
numeroso pubblico di appassionati.
A
rendere più gradevole (e movimenta) la permanenza dei visitatori, soprattutto
dei più giovani, ci ha pensato la “Notte Bianca della Varola” con gli
spettacoli musicali e di animazione, gli appuntamenti nella villetta di Corso
Garibaldi, dove si è ballato fino all’alba, nel castello federiciano con mostra
di pittura collettiva a cura di Simonetta Rizzitiello e, nella villa comunale,
dalle ore 16 alle ore 20, animazione per i bambini a cura di Alta Comunication
di Alba Tamarazzo.
Altro
grande motivo di attrazione e di novità di quest’anno è stato la tappa a Melfi del “Treno storico dei sapori “. Si tratta del convoglio d'epoca, chiamato anche “Treno delle
castagne”, che Trenitalia ha organizzato per domenica, 18 ottobre scorso, per
partecipare a Melfi alla 56^ edizione della "Sagra della varola". Il
treno - composto da una locomotiva diesel e da carrozze tipo 1928
"centoporte" è partito da Taranto alle ore 8.30 si è fermato a
Metaponto (alle 9.12) e a Potenza (10.58), per giungere a Melfi alle 12.10 con
un carico di centinaia di buon gustai e di amanti di arte e di cultura.
Certo
quest’anno, forse più del passato si è registrata la scarsa quantità di
castagne, compreso il marroncino di Melfi, a causa, fra l’altro, del
preoccupante attacco del cinipide gallogeno ai fiorenti castagneti del Vulture
con il vistoso calo del prodotto. Si è passato, come ha dichiarato recentemente
Tommaso Bufano in una intervista, dai circa 25 mila quintali di castagne del
passato agli appena 10 mila quintali di quest’anno. E per il futuro? Speriamo
bene!
Commenti
Posta un commento