A guardarsi intorno e
allungare lo sguardo,
sembra che sia stato l’altro giorno,
e invece quest’anno
spegne la bellezza di 35 candeline
il terremoto del 23 novembre”80”.
Con grande tracotanza e strafottenza
fa ancora bella mostra di se
e delle sue distruzioni,
con case ancora in stato di abbandono
in alcuni casi ferite e rattoppate
alla bene e meglio con lamiere ormai arrugginite
a testimoniare l’incuria nel tempo,
(e che tempo! Trentacinque anni!)
E l’inadeguatezza di
uomini (beh! Uomini …)
menefreghisti del
prossimo,
con idee e modi fare, quanto meno opinabili
che si son fatti scivolare di dosso,
sette lustri di inoperosità a singhiozzo
e di spreconerie, per non dire altro.
Incuranti del giudizio non soltanto
degli elettori , loro simili, ma di DIO.
E a niente servirà
aver scoperto
tardivamente la fede
e la chiesa
per espiare vili
peccati venali .
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