Da oggi il Tribunale di Potenza racconta storie di riscatto e di speranza
Un luogo simbolo in cui la giustizia si applica ogni giorno. E in cui oggi si è scelto di raccontare cosa
accade dopo, quando la pena viene comminata e si è costretti a vivere tra le mura del carcere.
Lanfranco Vetrone, Presidente Tribunale di Potenza, nel presentare l’iniziativa alla platea ha sottolineato
come quest’anno, per la prima volta, in occasione della Giornata Europea della giustizia civile, si sia
scelto di sostenere un progetto nuovo come fuoridaqui, non didascalico ma di grande appeal anche per i
più giovani e gli studenti che visiteranno la mostra nelle prossime settimane.
Massimo Galiero, Dirigente Tribunale di Potenza, ha invece auspicato una sempre maggiore sinergia tra
il Tribunale e le associazioni, affinchè la società civile sia sempre più consapevole del reale funzionamento
della macchina della giustizia, dal tribunale alle carceri.
L’iniziativa è stata realizzata grazie al sostegno del Programma Operativo FSE Basilicata 2007-2013.
Il Direttore Generale del Dipartimento Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione
Basilicata, Giandomenico Marchese, ha affermato che la mostra rappresenta la sintesi di un lavoro pluriennale,
iniziato con il progetto Vale la pena lavorare realizzato nelle case circondariali di Potenza e Melfi,
con il finanziamento dei fondi europei. Ad esso poi si sono aggiunte ulteriori iniziative realizzate in altre
carceri italiane come quelle di Opera e di Sollicciano. Il prossimo impegno è quello di valutare l’impatto
di questi progetti sulla società civile per pianificare insieme alle amministrazioni carcerarie nuovi percorsi
formativi. La mattinata si è conclusa con l’illustrazione al pubblico del percorso espositivo da parte di Palmarosa
Fuccella, Presidente di Basilicata Culture.
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