Sono
aumentate da quattro (2014) a 25 (2015)
le imprese lucane che dall'entrata in vigore del regolamento AGCM –
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – hanno ottenuto il
riconoscimento del “rating di legalità” , il sistema premiale che garantisce
una “corsia preferenziale” nelle gare d’appalto e nell’accesso ai finanziamenti
pubblici e privati. Lo riferisce Confcommercio Imprese per l’Italia Potenza con
riferimento ad
un’indagine condotta da Asseprim, l'Associazione dei servizi professionali per le imprese, del “sistema Confcommercio”.
un’indagine condotta da Asseprim, l'Associazione dei servizi professionali per le imprese, del “sistema Confcommercio”.
In dettaglio 17 sono
imprese che operano in provincia di Potenza e otto in quella di Matera. Il
rating ha un range che varia tra un minimo di una ‘stelletta’ a un massimo di
tre ‘stellette’, attribuito dall’Autorità sulla base delle dichiarazioni delle
aziende che sono verificate tramite controlli incrociati con i dati in possesso
delle pubbliche amministrazioni interessate. In provincia di Potenza si fregiano
del “bollino di qualità” in grande maggioranza (14 ) con una stelletta (in alcuni casi accompagnato dal segno più),
2 con due stellette ed una sola azienda con il
massimo delle tre stellette. Nel materano 7 aziende hanno una stelletta
ed una due stellette. La percentuale ridotta che riguarda la
Basilicata – precisa Confcommercio - dipende per buona parte dal requisito
essenziale per l'accesso (fatturato sopra i 2 milioni di euro), escludendo
tutte le imprese dei servizi (commercio più altri servizi) che non possono
richiedere il rating di legalità: il 97,4% delle imprese del settore.. In
particolare quelle piccole e
piccolissime aziende che
costituiscono la larga parte dell'imprenditoria e del tessuto economico del
nostro Paese, oltre che del terziario, sono
automaticamente tagliate fuori dalla possibilità di ottenere il rating.
A
questo proposito, Confcommercio Imprese per l'Italia – sottolinea il presidente
di Potenza Fausto De Mare - ha presentato un progetto, in sintonia con il
Ministero dell'Interno, sulla cornice originaria del "Protocollo per la
Legalità e la Sicurezza", affinché possa essere ampliata l'adesione delle
aziende e il relativo riconoscimento ai fini dell'attribuzione del rating di
legalità, dal regolamento dell'Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato. Lo sforzo è finalizzato a trovare procedure e parametri calzanti
rispetto alle attività ed alle caratteristiche delle aziende del terziario
perché se il rating di legalità deve diventare un ‘plus' per la concessione di
finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e di accesso al credito
bancario, allora tutte le imprese, tutte quelle "sane e oneste"
devono potervi accedere"- ha dichiarato De Mare.
Secondo la proposta di Confcommercio il possesso del Rating può essere assimilato
al possesso di un titolo di merito premiante ed attribuito unicamente alle
realtà votate alla trasparenza, alla legalità e che abbiano adottato strumenti
e prassi di responsabilità sociale. In un contesto economico gravato da
significativi tassi di economia sommersa ed illegale, servono strumenti in
grado di premiare quelle imprese che del ‘fare business' sano, trasparente,
legale ed etico, connotano la propria attività quotidiana.
De Mare ricorda che nell’ottobre del
2011 Confcommercio e Ministero dell’Interno hanno siglato un Protocollo Quadro
per la Legalità e la Sicurezze delle Imprese. E’ una “cornice” all’interno
della quale le diverse componenti del sistema confederale - oltre 100
organizzazioni provinciali ed altrettante di categoria, 700.000 imprese
piccole, medie e grandi, di diversi settori economici (commercio turismo
servizi, trasporti, professioni), – e le Prefetture, le altre strutture del
Ministero dell’Interno e le forze dell’ordine possono trovare la declinazione
che più rispetta le specifiche peculiarità territoriali o settoriali. Il dato
dell’indagine Confcommercio- Gfk Eurisko sui fenomeni criminali in Basilicata –
presentato in occasione della Giornata della Legalità 2014 - relativo al 33%
che considera in aumento nella nostra regione il fenomeno delle tangenti negli
appalti, a fronte del 28% che è il dato medio nazionale, deve fare riflettere.
Sicurezza e legalità – conclude De Mare - sono infatti prerequisiti di una
democrazia compiuta, ma sono anche condizioni necessarie per un’economia sana e
un mercato che funziona, che fa crescere il nostro territorio e il Paese. E in un contesto economico gravato da significativi tassi di
economia sommersa ed illegale, servono strumenti in grado di premiare quelle
imprese che del ‘fare business' sano, trasparente, legale ed etico,
connotano la propria attività quotidiana".
DA UNA A TRE ‘STELLETTE’
Il rating avrà un range tra un minimo di una ‘stelletta’ a un massimo di
tre ‘stellette’, attribuito dall’Autorità sulla base delle dichiarazioni delle
aziende che verranno verificate tramite controlli incrociati con i dati in
possesso delle pubbliche amministrazioni interessate.
Una ‘stelletta’
Per ottenere il punteggio minimo l’azienda dovrà dichiarare
che l’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti ai fini del rating (direttore tecnico, direttore generale,
rappresentante legale, amministratori, soci) non sono destinatari di misure di
prevenzione e/o cautelari, sentenze/decreti penali di condanna, sentenze di
patteggiamento per reati tributari ex d.lgs. 74/2000, per reati ex d.lgs. n.
231/2001, per i reati di cui agli articoli 346, 346 bis, 353, 353 bis, 354, 355
e 356 del codice penale e per il reato di cui all’art. 2, commi 1 e 1 bis del
d.l. n. 463/1983, convertito dalla legge n. 638/1983. Per i reati di mafia,
oltre a non avere subito condanne, non deve essere stata iniziata azione penale
ai sensi dell'art. 405 c.p.p., né l'impresa dovrà essere destinataria di
comunicazioni o informazioni antimafia interdittive in corso di validità. Nei
confronti dell'impresa, inoltre non dovrà essere stato disposto il
commissariamento in base al d.l. n.90/2014 successivamente convertito in legge.
L’impresa stessa non deve essere destinataria di sentenze di condanna né di
misure cautelari per gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati di cui al
citato d.lgs. n. 231/2001.
L’impresa non dovrà inoltre, nel biennio precedente la
richiesta di rating, essere stata condannata per
illeciti antitrust gravi o per violazioni del codice del
consumo, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi,
contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e
collaboratori. Non dovrà inoltre avere subito accertamenti di un maggior
reddito imponibile rispetto a quello dichiarato, né avere ricevuto
provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non abbia assolto
gli obblighi di restituzione e non essere destinataria di provvedimenti di
accertamento del mancato pagamento di imposte e tasse. Dovrà inoltre dichiarare
di non essere destinataria di provvedimenti sanzionatori dell’ANAC di natura
pecuniaria e/o interdittiva e che non sussistono annotazioni nel Casellario
informatico delle imprese di cui all’art. 8 del D.P.R. n. 207/2010 che
implichino preclusioni alla stipula di contratti con la Pubblica
amministrazione o alla partecipazione a procedure di gara o di affidamento di
contratti pubblici di lavori, servizi o forniture.
L’impresa dovrà inoltre dichiarare di effettuare pagamenti e transazioni
finanziarie di ammontare superiore alla soglia di mille euro esclusivamente con
strumenti di pagamento tracciabili.
Da due a tre ‘stellette'
Il regolamento prevede ulteriori requisiti che, se rispettati, garantiranno
alle imprese il punteggio massimo di 3 stellette. Se ne verranno rispettati
almeno 6 si otterranno due stellette. In particolare le aziende dovranno:
· rispettare i contenuti
del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da
Confindustria, delle linee guida che ne costituiscono attuazione, del
Protocollo sottoscritto dal Ministero dell’Interno e dalla Lega delle
Cooperative , e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria;
· utilizzare sistemi di
tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli
fissati dalla legge;
· adottare una struttura
organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali
a disposizioni normative applicabili all’impresa o un modello organizzativo ai
sensi del d.lgs. 231/2001;
· adottare processi per
garantire forme di Corporate Social Responsibility;
essere iscritte in uno
degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non
soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa;
· avere aderito a codici
etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria;
· di aver adottato
modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzione.
Sarà valorizzata anche la denuncia, all’autorità giudiziaria o alle forze
di polizia, di reati previsti dal Regolamento commessi a danno
dell’imprenditore o dei propri familiari e collaboratori, qualora alla denuncia
sia seguito l’esercizio dell’azione penale.
DURATA DEL RATING
Il rating di
legalità ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. In
caso di perdita di uno dei requisiti base, necessari per ottenere una
‘stelletta’, l’Autorità dispone la revoca del rating. Se
vengono meno i requisiti grazie ai quali l’azienda ha ottenuto un rating più
alto l’Antitrust riduce il numero di stellette.
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