Barile (Pz). Orlando Valente, già calzolaio del paese, da 56 anni si impegna per la riuscita della Via Crucis più antica del Sud Italia
Barile, centro arbereshe alle falde del monte Vulture, noto
per il buon vino l’aglianico doc, olio e castagne, per il parco urbano delle
cantine, luogo dove Pier Paolo Pasolini, girò nel 1964 alcune scene del film
“Il vangelo secondo Matteo” e soprattutto per la Via Crucis con personaggi
viventi, le cui prime rappresentazioni avvenivano già subito dopo il 1600,
tanto da fregiarsi il titolo di essere la più longeva del Sud Italia. Nella
preparazione di questo evento, che cattura l’attenzione di migliaia e migliaia
di visitatori, un posto di rilievo, dietro le quinte,
viene assunto da Orlando Valente, già calzolaio del paese, una persona generosa e sempre disponibile con tutti. Da 56 anni che partecipa per la riuscita di questa Via Crucis.
viene assunto da Orlando Valente, già calzolaio del paese, una persona generosa e sempre disponibile con tutti. Da 56 anni che partecipa per la riuscita di questa Via Crucis.
A darci
notizie più dettagliate, la figlia Giovanna: “Ha iniziato attorno gli anni ‘60
aiutando uno zio ( Donato Valente), poi ha proseguito questa tradizione
realizzando calzari di ogni genere. Nel 1962
ha impersonato il Cristo.
Continua ancora oggi nella
vestizione dei personaggi ( Cristo coperti) e nella realizzazione di oggetti in
cuoio. Ha sempre realizzato le scarpe della zingara e i sandali per i figuranti
e tutto ciò che concerne cuoio pelli. Oggi all' età di 72 anni ha realizzato i
calzari rossi dei soldati a cavallo e i suoi lavori non termineranno qui”.
Francesco Di Tolve, da anni responsabile della vestizione dei personaggi
maschili, aggiunge: “É difficile con le sole parole descrivere quanto sia
importante e preziosa la presenza di Orlando nella nostra Via Crucis. Lo è
perché tutti gli oggetti da lui realizzati non sono semplicemente frutto del
suo lavoro, ma essenzialmente nascono dall'amore smisurato verso la nostra
"Passione di Cristo".
Sono 24 anni che collaboro con il comitato Via
Crucis, e sono 24 anni che ascolto sempre un interrogativo qualche settimana
prima del Venerdì Santo da parte di Orlando ed è, ovviamente in arbereshe, chissà se il Padre Eterno mi farà fare
un'altra processione.
La risposta arriva inesorabile, nello stesso punto
del percorso durante la Via Crucis , ogni anno è il Signore che mi ha voluto
anche quest'anno. Da questo si capisce bene come non ci sia solo maestria
nei tanti oggetti realizzati, ma ci sia un qualcosa che spiegare diventa
complicato e che quindi va visto e vissuto da vicino. Io ho avuto e continuo ad
avere questa fortuna e cerco di metterla a frutto con tutti gli altri
componenti del comitato.
Avendo la responsabilità dei personaggi maschili sono
circondato dalle sue opere quali, le corazze, le scarpe, i copripolpacci, gli
elmi e tanto altro, e cerco dopo aver meritato la sua fiducia di preservarli al
meglio. Tanto si potrebbe ancora aggiungere ma come tutte le cose belle
raccontarle diventa difficile”.
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