APPLAUDITO CONCERTO PRESSO LA CHIESA MATER
MISERICORDIAE
Lodevole Iniziativa organizzata dalla Parrocchia SS. Annunziata
di Angela Traficante
“Cantare la misericordia, questa dovrebbe essere la nostra
missione e la nostra passione: essere le cantatrici, le suonatrici dell’amore misericordioso di Maria”.
missione e la nostra passione: essere le cantatrici, le suonatrici dell’amore misericordioso di Maria”.
Queste parole
vibravano nell’anima di Madre Francesca Semporini, fondatrice della
Congregazione delle “Sorelle Misericordiose” che oggi “cantano e suonano, donano e praticano” la grande eredità spirituale della Madre di
cui ricorre il centenario della nascita.
“E’ un evento di grazia” ha affermato Madre Valeria Dema,
l’instancabile Superiora Generale delle Sorelle misericordiose, “che si fa
riconoscenza, per lodare e celebrare con animo grato i doni di Dio, gli
interventi della Sua Provvidenza e le grandi opere per il bene di tanti
fratelli”.
Il Signore, da buon “contadino”, depose il seme che avrebbe
fatto crescere l’opera della Sua misericordia affinché tanti suoi figli,
disagiati ed abbandonati, avessero beni materiali e spirituali e fece
incontrare Madre Francesca e Padre Achille Fosco, un sacerdote che, in un certo
senso, ha anticipato il messaggio di Papa Francesco e cioè quello di uscire
dalle sacrestie per andare incontro alla gente, ai bisognosi.
“Due anime elette” ha continuato madre Valeria “strumenti di
misericordia, che ci aiutano a riscoprire la freschezza del Vangelo di Gesù
Cristo come buon Samaritano”.
A Rionero, sede della Casa generalizia della Congregazione,
si sono svolte le celebrazioni per fare memoria del dono di un’anima di Dio che
ha scelto la strada del servizio gratuito. La Parrocchia della “SS. Annunziata”
ha accolto la gioiosa ricorrenza ed ha organizzato, attraverso l’immancabile
impegno del parroco, don Rocco Di Pierro, un concerto per dar lode alla Divina Provvidenza per tali doni e per
rilanciare, ancora una volta, la necessità che ogni comunità parrocchiale dovrebbe
avere, e cioè quella di condividere e sostenere le opere per il bene del
prossimo.
Il Signore è bellezza, è pure contemplazione di tutto ciò
che accarezza l’anima e che regala emozioni belle, forti, che elevano lo
spirito verso il datore di tale bellezza
ed i musicisti hanno fatto “vibrare” le intime emozioni del pubblico
intervenuto.
L’originale “danza
dei lumini” ha aperto simbolicamente il sipario nella chiesa “Mater
Misericordiae”, un momento emozionante presentato dalla giovani e sorridenti
suore filippine che, con i ceri tra le mani ed uno sostenuto con grande abilità
sul capo, hanno danzato con incredibile leggerezza proponendo una tradizione
molto in uso nel loro Paese d’origine che sottolinea la forza e l’efficacia
della luce nella fede.
Le emozioni si sono moltiplicate quando si sono levate le
note eseguite abilmente dal M° Sante Bruno e dai suoi due figli, Mario e
Stefano, figli d’arte, già “collezionisti” di numerosi premi, amanti della
musica tanto da conciliare, e non è cosa facile, gli studi classici con quelli
musicali. Un repertorio con brani noti ma anche impegnativi, che solo l’abilità
di grandi musicisti può proporre e basta soltanto pronunciare il nome di Sante
Bruno che ecco gli vengono riconosciute ammirazione e stima perché è nota la
sua professionalità ma, per chi ha avuto modo di conoscerlo, è molto più nota
la sua umiltà, caratteristica di chi ha veramente talento.
Il pianista Sante Bruno, diplomato presso il Conservatorio
“Piccinni” di Bari col maestro Pierluigi Camicia, si è perfezionato con
Alexander Lonquich, Joachin Achucarro e Philip Lorenz ed è interessato alla musica
contemporanea tant’è che alcuni compositori gli hanno dedicato brani che poi ha
eseguito in prima assoluta ed ha registrato per le reti televisive nazionali. E’ titolare
di cattedra e docente del Biennio di II livello presso il Conservatorio di
Musica “ Gesualdo da Venosa” di Potenza e spesso è commissario in concorsi
musicali nazionali ed internazionali.
Sante è certo che abbia trasmesso la passione per la musica
ai suoi figli, ma nelle loro parole, soprattutto nei loro occhi e nei loro
atteggiamenti, è evidente l’amore per quest’arte che è essenziale nella loro
vita e uno è di esempio per l’altro.
Il padre pianista, il primogenito Mario, amante del flauto
ed il “piccolo di casa”, Stefano, col suo elegante violoncello, hanno eseguito
“Canzonetta”, “Czarda” di Monti e “Chant d’autumn” di Ciaikovsky, uno dei più
stimati compositori dell’800 che ha avuto l’intuizione di coniugare la musica
al balletto classico.
Bellissimo il “Notturno” eseguito al piano ed al violoncello
e poi la famosa “Tarantella” di David Popper, il noto violoncellista che
compose studi per questo strumento oggi sono fondamentali nella pratica
didattica.
Stefano, con la freschezza dei suoi sedici anni, ha eseguito
i brani con naturalezza ed anche con una certa eleganza impugnando il suo
violoncello facendo trapelare
l’innegabile orgoglio di suonare
col suo amato papà.
Mario e Stefano hanno portato a casa molti primi premi di
concorsi musicali tra cui il V Concorso musicale Internazionale “Terra degli
Imperiali” di Francavilla Fontana, il XXV Concorso internazionale per i giovani
musicisti di Barletta, il Concorso Internazionale “F. Rossomandi” di Bovino.
Il piccolo violoncellista frequenta l’VIII anno presso il
Conservatorio di Musica “U. Giordano” di Foggia e fa parte dell’Orchestra
giovanile dello stesso ateneo musicale. Ha suonato in formazioni cameristiche
ed orchestrali riscuotendo consensi di critica e di pubblico ed ha seguito
corsi di perfezionamento con i maestri Bion Tsang, Massimo Polidori, Denis
Shapovalov.
Il diciottenne Mario, che ha iniziato giovanissimo lo studio
del flauto, ha presentato, col padre al pianoforte, “Carmen Fantasy” di Borne.
Diplomato nel settembre 2015 presso il Conservatorio “U. Giordano” di Foggia
con il massimo dei voti, lode, menzione e borsa di studio, lo scorso febbraio
ha superato le audizioni presso il Teatro dell’Opera di Roma risultando così
ammesso all’Orchestra Giovanile. Si è perfezionato con i maestri Antonio
Amenduni e Peter Lukas Graf.
Al termine del concerto don Rocco ha donato alla famiglia
Bruno una bellissima immagine su tela di Gesù Misericordioso, raffigurato in un
bellissimo mosaico nella stessa chiesa, ed una pergamena.
Onore al merito, dunque, ma ci sentiamo di aggiungere anche
onore alla tenacia, alla costanza, ai sacrifici, alle ore ed ore di studio,
agli insegnamenti di due genitori eccezionali, alla loro umiltà, alla loro
disponibilità.
Sono privi di arroganza, qualità spesso propria di chi è
consapevole di aver talento.
Ecco perché sono grandi e Sante e Tina, madre intelligente
ed attenta, anch’essa appassionata di musica e che dirige un bellissimo coro
gospel, con i loro Mario e Stefano, meritano tutto il nostro applauso e la
nostra riconoscenza perché regalano simili bellezze.
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