Venosa 30 marzo 2017. Chiesa Immacolata.L'ultimo saluto a Peppino Orlando. La testimonianza del Vescovo Emerito don rocco Talucci e dei familiari
La chiesa dell’Immacolata non ha potuto contenere le tante
persone che hanno dato l’ultimo saluto a Giuseppe Orlando, improvvisamente
scomparso due giorni fa. Collaboratore del Quotidiano della Basilicata,
raccontava vicende di qualsiasi natura, senza remore e, soprattutto, riferite
alla realtà.
Lascia un vuoto incolmabile. La chiesa, pur essendo grande, non ha
potuto contenere la tanta gente presente, tanti provenienti anche dai centri
limitrofi. Si è notata la presenza del Sindaco, Tommaso Gammone e di
consiglieri regionali, tra questi Gianni Leggieri. A celebrare la messa don
Rocco Talucci, Vescovo Emerito, con la collaborazione di padre Pascal,
amministratore della parrocchia Immacolata, don Dario Di Ciesco, don Felice Di
Nardo e don Michele Cavallo. Nell’omelìa il Vescovo don Rocco Talucci ha detto:
“la morte di Peppino ha destato stupore e sorpresa, nella luce della Fede mi
piace ricordare il passo evangelico: “ siate pronti nell’ora in cui non ve
l’aspettate sopraggiunge la morte”. Noi viviamo e moriamo per il Signore. La
nostra esistenza è contraddistinta da mete e scopi, ed abbiamo l’ansia per
raggiungerli. Ma il Signore ci ricorda: cercate di raggiungerli, ma quando meno
ve l’aspettate vi chiamerò. Peppino credeva in Dio, conosceva e custodiva con
molta riservatezza la Parola di Dio. Ha scritto di tutto, senza mai offendere
nessuno, ma con l’obiettivo di condurre al bene. Se lo ricordiamo come il
comunicatore di notizie, non è sufficiente, in quanto riusciva, in ogni suo
scritto,a far passare anche una comunicazione evangelica, nel segno del giusto.
Sia come giornalista, che come moderatore, voleva dare sempre l’ultima parola ad un intervento
evangelico. Spesso parlavo con lui di Dio e di Fede, questo riusciva a
trasmetterlo nella famiglia e nel lavoro. Amava la sua città e la sua chiesa,
era la classica persona perbene che amava lo sviluppo della sua città. Fede,
città, famiglia, tre valori rispondenti alla vita quotidiana di Peppino.Siamo nel
periodo di Quaresima, mi rivolgo alla famiglia, a voi è richiesto un digiuno
affettivo molto profondo ed un vuoto, che il Signore colmerà con la sua
gioia.Peppino ha raggiunto la meta con il quale siamo stati creati, il
Paradiso. Digiuno,preghiera e carità, sono valori, che ci rendono simili a Dio.
Sia questa l’eredità per la famiglia e per i figli”. Hanno preso la parola il
nipote di Peppino, Pierpaolo Barbuzzi: “questa volta, caro zio, bisogna
realizzare un reportage particolare ed esclusivo. A tutti è capitato di dover
partire all'improvviso, se mai dimenticando lo spazzolino da denti o le chiavi
di casa. Nella fretta ci si dimentica di salutare qualcuno con la
consapevolezza di tornare da lì a poco senza quindi dar peso alla cosa. Non ho
dimenticato nulla, proprio nulla, ne sono certo. La memory card è formattata,
la batteria carica, il grandangolo delle grandi occasioni tirato a lucido.
Bisogna realizzare un reportage
speciale, di quelli che capitano una volta sola. Beh, un cronista lo sa bene,
sono appuntamenti che non si possono mancare. In una calda sera di fine marzo,
con un cielo terso e pieno di stelle,
immobile guardo Venosa dalle colline di Montalbo. Il posto é perfetto, la luce quella giusta, è il momento di iniziare non si può aspettare oltre. Da li Venosa è bellissima, il campanile della cattedrale
illuminato è come un faro in un mare di bonaccia. Corrono le immagini dei
vicoli pieni di gente, le processioni con la banda in testa, i bambini con il pallone
ai piedi, le fiere,i mercati, le nenie della novena di Natale dell'alba di Don
Dario. Non sfugge nulla agli occhi attenti
di un cronista. "È strano tutto d'un tratto è estate, tonda come un
anguria , poi subito autunno con le foglie che volano e tornano a terra e
ancora inverno con la pioggia e il calore del fuoco di una stufa sul
viso". Guardo il mio orologio ma non ha lancette, il tempo è lungo come un
sospiro .."Mi sento come un pozzo nelle cui acque il cielo lascia le
stelle a dormire". Cosa mi sta succedendo ? Sento tanti baci sulle mie
guance, le mie mani sono calde. non sento più il peso delle mie scarpe.
"La luce vola con le sue api Lasciatemi solo con il giorno" Cenzí,
sei già arrivato !? "Ora, come sempre, è il momento di andare".
"Ora, chiedo il permesso di nascere…" La figlia Ines ha aggiunto: “ Papà che
brutto scherzo ci hai fatto.Mi auguro di portare avanti quello che hai fatto in
questi ultimi tempi. La presenza di tanta gente è la testimonianza di quanti ti
volevano bene. Da lassu’ aiutaci ad alleviare il nostro dolore”. Il Vescovo
Emerito don Rocco Talucci ha portato la benedizione anche del Vescovo della
Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, padre Gianfranco Todisco.
Lorenzo Zolfo
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