Domenico Conforte e i suoi quadri nel castello di Bella per raccontare “il mistero della natura” e della vita
Domenico Conforte con il sindaco Leonardo Sabato, la vicesindaca Angela Carlucci e il pubblico attento.
In questo agosto afoso come non mai, grazie alla vicesindaca di Bella Angela Carlucci che ha organizzato la mostra, ho avuto la fortuna di conoscere il maestro Domenico Conforte, che espone i suoi quadri nel castello di Bella dal 9 al 24 agosto, quando Bella sarà capitale europea della cultura per un giorno con grandi eventi.
Mi è stato chiesto di animare l’inaugurazione della mostra e ho voluto subito conoscere l’artista.Dalla lettura dei testi e dalle immagini delle sue opere dal suo sito www.domenicoconforte.it, ho sentito dentro la sua forza espressiva, la necessità di raccontare la natura e il suo mistero.
Pietrascritta, dove è nato e ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza, frequentando la scuola elementare a S. Antonio Casalini e la scuola media a Ruoti, mi ha fatto tornare alla mente i miei anni di maestro elementare a Caldane di San Cataldo e a Martiniglio .
Subito dopo l’ho conosciuto. Con occhi profondi mi ha osservato, mi ha ascoltato con attenzione davanti a un caffè che gli avevo preparato e mi ha raccontato del padre che è emigrato in Germania per fargli frequentare l’Istituto d’Arte di Salerno, delle estati in campagna a mietere il grano con la falce, a tagliare la legna nel bosco con l’accetta. E ho guardato le sue mani , le dita nodose, il suo sguardo buono.
La mostra nell’atrio del Castello
Domenico Conforte dal 2018, dopo una vita trascorsa a
San Miniato in Toscana è tornata in Lucania con una
mostra al Museo Archeologico di Potenza e una a Ruoti, il
suo paese natale, dopo essere stato scoperto dai critici
Gianmarco Puntelli e Andrea Mancini e apprezzato a livello
nazionale e internazionale con mostre a San Miniato,
all’Expo 2015,Firenze, Napoli, Gubbio, Assisi.......
Da oggi abbiamo il privilegio di averlo a Bella e il castello,
come ha sottolineato il sindaco Leonardo Sabato durante la
presentazione, con le pareti di pietra viva esalta la bellezza
dei suoi quadri.
Un pubblico attento e partecipe ha ascoltato Mario
Sladojevich, preside della scuola media di San Miniato
nella quale Domenico Conforte ha insegnato per oltre
quarant’anni. “Nel comune lavoro della scuola il professor
Conforte esercitava con eccezionale abilità creativa l’arte
socratica della “maieutica”.Contemplare i suoi lavori
suscita in me riflessioni e stimoli a vedere oltre la futilità
delle apparenze e percepire la luce e quella vita perenne
che è nascosta nel mistero della natura.”
Subito dopo abbiamo avuto il privilegio di conoscere Mara
Rossi la moglie , minuta, con un caschetto di capelli
bianchi, circondata dalla famiglia del marito e dalla figlia
Ilaria. Mara per una settimana ha curato l’allestimento
della mostra.
E’ lo stesso Conforte a presentare poi le sue opere con le
parole della sua tesi di laurea su Paul Klee:” Il rapporto fra
uomo e natura è fondamentale...L’uomo è nella natura, ne
fa parte integrante e cerca di scoprire i misteriosi processi
di vita, di nascita, crescita...fino al mistero finale della
morte..L’artista è come un “tronco” che riceve”dalle radici
la linfa vitale.Le radici sono il mondo dell’esperienza,
mentre la chioma dell’albero è l’opera d’arte.Essa non
rassomiglia alle radici, proprio come un quadro non
rassomiglia affatto alla natura. Ma come la chioma non
potrebbe esistere senza le radici così un legame vitale
unisce la natura all’arte attraverso la mediazione
dell’artista.”
E in un’atmosfera quasi magica tutti ci siamo alzati e il
maestro Conforte, “l’artista sciamano”,ci ha presentato
nell’atrio e nelle stanze del castello le sue opere.Tutti noi
abbiamo sentito dentro le scuole, le fabbriche, i campi, gli
orti, i boschi della sua vita.
Tutto questo c’è nella sua pittura, nella sua mano, nel suo corpo. Il critico Andrea Mancini ha scritto “ I quadri di Conforte hanno un respiro diverso, si sente il fiato leggero degli elementi, la brezza gentile e delicata della primavera, il profumo del sottobosco, anche in pieno inverno.Egli dipinge tronchi tagliati... ma dal cuore ferito esce spesso qualcosa che assomiglia alla nuova vita.” Sì l’arte di Domenico Conforte è anche questo un’invito pressante a difendere la natura, il nostro ecosistema prima che sia troppo tardi.
Mario Coviello
Tutto questo c’è nella sua pittura, nella sua mano, nel suo corpo. Il critico Andrea Mancini ha scritto “ I quadri di Conforte hanno un respiro diverso, si sente il fiato leggero degli elementi, la brezza gentile e delicata della primavera, il profumo del sottobosco, anche in pieno inverno.Egli dipinge tronchi tagliati... ma dal cuore ferito esce spesso qualcosa che assomiglia alla nuova vita.” Sì l’arte di Domenico Conforte è anche questo un’invito pressante a difendere la natura, il nostro ecosistema prima che sia troppo tardi.
Mario Coviello
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