L’Università della Basilicata
approva il Bilancio per il triennio 2020-2022
Raggiunto il pareggio nonostante i tagli: “Urge un cambio di rotta nelle politiche a sostegno
dell’Università e della ricerca”
L’Università della Basilicata nella seduta del Consiglio di amministrazione del 30 dicembre
2019 ha approvato il bilancio unico di ateneo per il triennio 2020-2022, conseguendo il
pareggio di bilancio, così come programmato, ed evitando, dopo diversi anni, l’esercizio
provvisorio.Il risultato economico presunto, rispetto al precedente periodo, mostra un
pareggio per l’intero triennio, con entrate annue previste per oltre 53 milioni di euro, di cui il
14% derivanti dai proventi per la didattica - tasse di iscrizione - e l’8% da finanziamenti
competitivi. “In questi anni, Unibas ha compiuto un percorso virtuoso - ha detto la Rettrice
Aurelia Sole - perseguendo, con determinazione e coerenza, il pareggio di bilancio, la
razionalizzazione dei costi, la valorizzazione del ruolo cruciale che l’Ateneo lucano ha nelle
dinamiche di sviluppo della Basilicata, la definizione di una visione condivisa di tale ruolo
tra la stessa Università ed i principali attori istituzionali, economici e sociali che operano
nel territorio. Parallelamente a livello nazionale, con la mia elezione nella giunta Crui
abbiamo potuto lavorare con maggiore efficacia per promuovere l’idea di una maggiore equità nella distribuzione dei fondi al sistema universitario nazionale, battaglia che ha
portato ad una prima significativa correzione della valorizzazione del costo standard.
Adesso, però, è arrivato il tempo di invertire rotta e investire realmente nelle politiche per il
sistema universitario e per la ricerca; è il tempo di dimostrare con i fatti se davvero, come
fanno tutti i Paesi europei più avanzati, il sistema formativo in generale e l’Università in
particolare, sarà al centro di una nuova visione e di un nuovo progetto, e dunque di nuovi
investimenti, di sviluppo culturale, sociale ed economico del Paese e dei singoli territori di
cui è fatto, in particolare dei territori più fragili, come la nostra regione. Visione, questa,
condivisa dal Ministro Fioramonti prima, e dal nuovo Ministro Gaetano Manfredi, adesso.
Ministro Manfredi a cui va tutto il nostro appoggio, e avendo avuto modo di lavorare in
questi anni in Crui, fianco a fianco, proprio per l’elaborazione e poi la promozione, di una
rinnovata idea unitaria del sistema universitario italiano, contro le spinte centrifughe che
abbiamo combattuto strenuamente. Il Ministro Manfredi porta con sé un enorme bagaglio
di conoscenza del sistema universitario italiano, e potrà certamente lavorare per
correggere difetti e sostenere e valorizzarne i pregi, per un vero progetto di rilancio.
Occorre certamente cambiare rotta dunque e investire maggiori risorse nella conoscenza,
nella ricerca di qualità, nella competitività. E questa responsabilità ricade anche sulle
amministrazioni locali. Per questa ragione nell’ultimo incontro al Tavolo Paritetico e alla
Commissione Bilancio della Regione ho ritenuto di illustrare, tra i tanti ed evidenti risvolti
positivi della presenza della nostra università in Basilicata, il valore economico generato da
essa: a fronte di un finanziamento regionale di 10 milioni di euro, l’Università – ha concluso
la Rettrice - genera un volume indotto pari a 10 volte il valore iniziale, quindi certamente
uno degli investimenti pubblici migliori, fatti in questi anni.La scadenza a breve dell’accordo
dodicennale, richiederebbe una revisione e un prolungamento per consentire all’Ateneo
una programmazione adeguata oggi ostacolata dai costi fissi, dai tagli e dunque dalla
conseguente rigidità del bilancio”.La quota preponderante dei costi è rappresentata da oneri fissi e ricorrenti; i proventi non
vincolati con carattere di stabilità restano assorbiti quasi interamente da costi
incomprimibili - personale e costi di funzionamento generale - e da costi destinati ai servizi
primari indispensabili, al netto delle politiche di spending review adottate dall’ateneo in
materia di gestione degli immobili, attraverso un significativo investimento in fotovoltaico,
l’unificazione dei plessi a Matera in un unico Campus, la razionalizzazione nell’utilizzo
degli spazi dei due campus a Potenza.L’andamento dell’assegnazione del Fondo di
Funzionamento Ordinario (FFO), ossia il contributo annuo del Miur a sostegno dell’azione
dell’Ateneo, che si compone di una quota base, di una quota premiale e di una
perequativa, negli ultimi sei esercizi - dal 2014 al 2019 - ha registrato una costante di
riduzione, quantificabile in circa 2 milioni di euro; senza i tagli al FFO avvenuti negli ultimi
anni, la gestione dell’Ateneo presenterebbe un risultato economico positivo.
“Nonostante i tagli, e la costante riduzione dei trasferimenti ministeriali – ha commentato il
Direttore Generale, Giuseppe Romaniello - siamo riusciti a completare il progetto di un
Ateneo sano, con i conti in ordine, e con un’attività significativa e in costante crescita, non
solo per la ricchezza e la varietà dell’offerta formativa, ma anche per la qualità e il
dinamismo dell’attività di ricerca realizzata in Unibas, per il numero e la significatività di
eventi organizzati per la divulgazione e per la promozione della cultura scientifica, ma
anche per le assunzioni fatte e le stabilizzazioni avviate”.
Altra fonte di finanziamento a sostegno dell’azione dell’Università è il contributo della
Regione Basilicata, pari a 10 milioni di euro annui, contributo stabile, ma invariato, così
come previsto nel “Piano dodicennale 2013-2024 – Sostegno all’Università degli Studi
della Basilicata”. Tale contributo assimilato a un fondo di finanziamento ordinario,
attraverso un accordo con il ministero, ha consentito all’ateneo in questi anni di avere indici
economici positivi, minati dai continui tagli cui è stato sottoposto il sistema universitario e
gravanti in misura maggiore sui piccoli atenei delle aree interne.Tra i proventi da ricerche con finanziamenti competitivi, la cui previsione complessiva è
pari a 4 milioni di euro, di particolare rilevanza è certamente il finanziamento derivante dal
Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020 – Azione I.2 “Mobilità
dei Ricercatori” – “AIM: Attrazione e Mobilità Internazionale”, cheha assegnato all’Ateneo,
a seguito di positiva valutazione dei progetti presentati dai Dipartimenti e Scuole, risorse
per complessivi 3,5 milioni, per il reclutamento di venti ricercatori a tempo determinato.Tra i
contributi alla ricerca vi è il finanziamento di diciassette borse di dottorato, a valere sulla
Convenzione “Dottorati Innovativi con specializzazione in tecnologie abilitanti in Industria
4.0 – III edizione”, stipulata in data 6 novembre 2019 con la Regione Basilicata.
L’approvazione del Bilancio 2020-2022 dell’Ateneo di Basilicata fornisce anche l’occasione
utile per fare un bilancio delle cose fatte nel 2019, anno cruciale per Matera e per la
Basilicata tutta. La Rettrice, tra i vari obiettivi raggiunti in questi anni, ha ricordato
l’inaugurazione del nuovo Campus di Matera, con la presenza del Ministro per l’Università
e la ricerca, evidenziando poi con orgoglio, il ruolo cruciale svolto da Unibas per Matera
2019 - una reale terza missione dell’Ateneo - “per aver disincagliato il progetto in un
momento particolarmente difficile della sua gestione, per averlo rilanciato e portato al
riconoscimento europeo certificato dal premio Melina Mercouri; e per aver realizzato una
delle più importanti infrastrutture previste nel dossier, il campus di Matera, già diventato
centro di riferimento per la città”.
Nel corso di questi anni l’Unibas ha ottenuto l’accreditamento da parte dell’Anvur di tutti i
corsi di studio e di dottorato, e nel 2019 ha registrato l’avvio di numerosi progetti
competitivi conquistati nei vari bandi europei e nazionali, assegnato o completato 60 borse
di dottorato industriale sui tre cicli attivi, finalizzati a facilitare i processi di trasferimento
tecnologico presso le aziende, ha selezionato e contrattualizzato 20 ricercatori attraverso
progetti finanziati dal bando Aim, “primo Ateneo in Italia – ha aggiunto la Rettrice Sole - nel
rapporto tra il numero di posizioni ottenute e il numero di docenti dell’Ateneo”. Nel 2019 in Unibas sono stati stipulati 45 contratti per assegni di ricerca, di cui 38 derivanti
da procedure di conferimento bandite nell’anno e sette per il rinnovo dei contratti stipulati
negli anni precedenti. Sono stati inoltre assunti 29 ricercatori, 13 docenti di prima e
seconda fascia, e un’unità per il personale tecnico-amministrativo. A oggi, inoltre, l’Unibas
possiede dieci brevetti, di cui otto italiani e due europei, partecipa all’attività di 10 spin-off,
ha stipulato 22 accordi e protocolli con enti, istituzioni pubbliche e altre organizzazioni
private - tra cui la Crui, i Vigili del Fuoco, il Ministero del Lavoro, il Cnr, il Conai, la
Fondazione Città della Pace e gli ordini professionali. Nel 2019 sono stati organizzati circa
150 eventi, con una particolare centralità verso Matera Capitale europea per la Cultura,
strategia pluriennale in grado di generare forte attenzione verso l’Ateneo da parte di grandi
nomi dell’arte della scienza e del sociale, come Zigmund Bauman, Agnes Heller, Gino
Strada, Eusebio Leal, Fabiola Gianotti, Muhammad Yunus, Luigi De Filippo, il generale
Governale della Dia e la Ministra Lamorgese, Raffaele Cantone e tanti altri.
Nel 2019 il maestro Salvatore Sebaste ha donato all’Unibas la sua collezione delle opere
Matematicarte, e il maestro Michelangelo Pistoletto, assoluta autorità nell’arte
contemporanea, ha donato la sua opera “il terzo Paradiso” all’Ateneo, opera oggi esposta
nell’atrio di ingresso del Campus di Matera. Abbiamo ospitato l’evento nazionale di Alma
Laurea sul tema dell’occupazione nell’industria culturale e creativa e l’evento di
presentazione del rapporto Istat.In coerenza con quanto previsto dai 17 obiettivi
dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, l’Ateneo ha rafforzato la sua attenzione verso
la tutela dell’ambiente, attraverso politiche plastic free - mensa “plastic free” ed
ecosostenibile, consegna gratuita di borracce in alluminio agli studenti, l’installazione di
erogatori pubblici di acqua – e di risparmio energetico; in quest’ambito attraverso i fondi
del Cipe - circa sei milioni di euro - Unibas ha dotato le strutture universitarie di pannelli
fotovoltaici - circa 2.600 in totale -, lampadine a basso consumo energetico, una centrale
termica e tre torri eoliche, pannelli installati su nuove pensiline dei parcheggi.
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