📰 Editoriale: La solidarietà delle ragazze e dei ragazzi della seconda C del Liceo di Scienze Umane di Potenza

Una raccolta fondi per la campagna promossa da UNICEF pro terremotati della Siria e della Turchia. 

La classe seconda C del Liceo di Scienze Umane di Potenza con la prof. Elisabetta Lacava. 

Ho la necessità di raccontare quello che è successo in questo settimana e che mi ha riempito il cuore di gioia. Ho ricevuto la telefonata di Felice, un alunno della seconda C del Liceo di Scienze Umane di Potenza che mi ha comunicato che avevano organizzato, dopo il mio incontro con loro di lunedì 6 marzo, una raccolta fondiper la campagna UNICEF pro terremotati della Siria e della Turchia. Mi aveva contattato la professoressa di educazione civica Elisa Lacava che aveva approfondito il tema dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e dei diritti umani in generale e mi chiedeva un mio intervento in classe. In due ore intense e partecipate ho presentato loro la mia esperienza di presidente del Comitato UNICEF di Potenza da sette anni a questa parte. Dirigente scolastico in pensione con 46 anni di servizio prima come maestro di scuola elementare, poi di professore nella scuola media e alle superiori e infine per 14 anni come dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Bella, ho avuto da UNICEF la possibilità di conoscere le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi di molte scuole della provincia di Potenza da “ vecchio dinosauro sordo” di 72 anni che ama il confronto con le giovani generazioni che lo arricchiscono e gli danno vita. La classe aveva studiato la Convenzione Internazionale dei diritti dell’infanzia e vedere e toccare i vaccini, le medicine, l’alimento salvavita, la zanzariera, le pillole che rendono l’acqua potabile, le vitamine, i quaderni e le penne che l’UNICEF assicura a milioni di bambini in 172 paesi ha reso concreti, visibili questi diritti.​ 

Francesco consegna la somma raccolta a Mario Coviello. 

Li ha particolarmente colpiti la pigotta, la bambola di pezza che adottata con 20 euro salva la vita di un bambino. E subito ne hanno scelta una. Tornando oggi a trovarli ho scoperto che gli hanno dato il nome di Maraya che significa specchio e che è diventata la mascotte della classe. Mi hanno presentato il loro video che racconta, con foto di testimoni di associazioni che operano in Asia e Africa, foto delle campagne UNICEF nel mondo, riflessioni sul film Cafarnao e su un libro che hanno letto sui diritti umani, la loro capacità di riflettere in modo personale su temi che riguardano il loro presente e il loro futuro. Mi hanno poi consegnato oltre 260 euro, raccolti in tutte le classi dell’Istituto, in una busta ​ trasparente ,dalla quale si intravedevano monete di tutti i formati e banconote. Ho sorriso con loro perché questa somma diventa per i bambini della Siria, che da dodici vivono una guerra infame e adesso muoiono di fame e freddo per il terremoto, coperte, cibo, acqua potabile, medicine, tende.... 

Grazie ragazze e ragazzi, grazie professori, siete segno di speranza. 

 

Mario Coviello

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