Sulle tracce dell’antica Via Herculia tra rischi
naturali e ambiente è un progetto didattico che vede protagonisti
l’Istituto Scolastico Liceo scientifico “Giustino Fortunato” di
Rionero in Vulture con la Dirigente scolastica Antonella Ruggeri -
referenti le prof. Annamaria Sileo e Cloroformio – la Regione
Basilicata con il geologo Gerardo Colangelo e l’Ordine dei Geologi
di Basilicata con il presidente Leonardo Disummo e il
vicepresidente Franco Arbia.
Gli ambiti di intervento sono la Via
Herculea ed il rischio geologico ed ambientale, quindi l’analisi e
l’interpretazione dei dati per la definizione del rischio con la
relativa Cartografia.
Nel corso delle lezioni vengono individuate le
aree di criticità , mettendo a prova la cultura del rischio e qual è la
percezione nelle nuove generazioni.
In una delle lezioni – in
occasione della Giornata della Terra - è stato presentato agli
studenti il docufilm La strada meno battuta – a cavallo sulla Via
Herculia scritto e diretto da Armando Lostaglio, presidente del
CineClub V. De Sica – Cinit che realizzò il film una decina di anni
or sono grazie alla produzione di BweB Tv di Gerardo Graziano e
Valle dei Cavalli di Salvatore Summa (Atella).
Il film ha visto
l’anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia con la
presentazione di Amerigo Restucci, Rettore dell’Università IUAV
di Venezia.
E da allora migliaia di studenti (e nelle carceri) hanno
avuto modo di conoscere questa antica strada romana del III
secolo d.C. che collegava il Sannio con la Lucania, e che ha reso
possibile fin dal passato dirigere le produzioni agroalimentari
della Basilicata verso i mercati italici e i porti mediterranei.
“Nella valle del Miscano – indica il geologo Gerardo Colangelo - la
via Herculia intersecava la via Traiana e dopo aver varcato la sella
di Ariano (Alta Irpinia) e attraversato l’alta valle del Cervaro
(Puglia), procedeva in direzione sud-est verso la Lucania.
Qui la
Via Herculia, dopo aver toccato i centri del Vulture ed intersecato
la via Appia, attraversava da nord a sud l’intero territorio lucano
dirigendosi verso l’antica città di Grumentum in Val d’Agri.
In virtĂą
del diretto collegamento con le vie consolari Appia e Traiana, la
via Herculia è ritenuta la strada di maggiore importanza che
percorreva la Lucania.”
Realizzata per volere di Diocleziano, deve
il suo nome a Massimiano Erculio il quale ne curò il
completamento. .
Ecco l’importanza della strada: “L’itinerario si
sviluppa lungo un corridoio naturale – concludono Colangelo e
Disummo - caratterizzato da riserve naturali che vede il Vulture
un’area di raccordo ambientale tra il Cilento e la Val d’Agri.
Nel
suo lungo percorso, la via Herculia attraversa le principali
strutture geologiche dell’Appennino Campano-Lucano.
Non solo
vette montuose ma anche colline, corsi d’acqua, vallate e borghi.
L’itinerario di questa infrastruttura di epoca romana esprime
l’eterogeneità dei paesaggi e la ricchezza naturalistica del
territorio.
In tale contesto, a causa dell’elevato sviluppo lineare, le
infrastrutture a rete (strade, autostrade, ferrovie, flow lines, ecc.)
intercettano frequentemente aree caratterizzate da fenomeni di
criticitĂ idrogeologica, sismica e ambientale.
Non si tratta solo di
fenomeni di grandi dimensioni che vengono cartografati, ma
anche di fenomeni superficiali di piccolo volume, talvolta ignorati
dalle cartografie ufficiali, che possono compromettere la sicurezza
delle infrastrutture di trasporto.”
Obiettivo del progetto didattico
è quello di dare un’idea dell’entità del problema attraverso una
analisi dati GIS cartografica e osservazioni dirette sul territorio.
Pertanto, verranno approfonditi aspetti legati al rischio sismico
ed idrogeologico avendo come riferimento il vecchio tracciato
dell’antica Via Herculia tra i Comuni di Rionero ed Atella. Lezione
finale a metĂ maggio sulle tracce della antica strada.
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