📰 Nuovo ciclo di incontri sul Cinema all’Istituto penale minorile


Potenza. Riprende un nuovo ciclo di visioni cinematografiche all’Istituto Penale Minorile di Potenza, a cura del CineClub “Vittorio De Sica”- Cinit. Prosegue così il progetto “Libera#Dentro – Giustizia e Memoria”, promosso da Amunì, il settore giustizia minorile dell’Associazione nazionale Libera e dai Presidi di Libera Basilicata del Vulture Alto Bradano e Val d’Agri, con il contributo volontario di professionisti in diverse discipline."Se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, vivrà tutta la vita credendosi stupido.” All'insegna di questo aforisma di Albert Einstein, si dà nuovo slancio ad un nuovo ciclo di cortometraggi all’IPM del capoluogo, e si è dato inizio con una famosa scena Tv di Walter Chiari e Carlo Campanini dal titolo “Sarchiapone”. 
Ha suscitato una certa ilarità nei giovani pur essendo del tutto nuovi a linguaggi comici di tale portata (bianco e nero di fine anni ’60); tuttavia utile per riflettere sul concetto di presunzione ed arroganza, sul mentire e sul sentirsi colti anche se non lo si è. 
I grandi maestri della scena come Walter Chiari continuano ad impartire lezioni di leggerezza e di profondità. 
A seguire, è stato proposto il corto “Ninò” diretto da Michele Li Volsi, sul bullismo, corto alquanto apprezzato dai giovani con i saluti inviati dal giovane regista. 
I giovani hanno avviato una profonda riflessione sul mondo giovanile e sul ruolo della famiglia, con la condivisione delle loro esperienze di vita, menzionando pure il Decreto Caivano. 
I corsi proposti attingono da concetti alti come quello kantiano: "Non bisogna insegnare pensieri, ma insegnare a pensare", una idea di ri-educazione ai sentimenti non deve limitarsi a trasmettere contenuti o idee preconfezionate, ma deve promuovere lo sviluppo della capacità autonoma di ragionamento. 
Con le immagini, con la visione di film e la riflessione, con altre discipline, si auspica di potersi aprire a sentimenti ed esperienze inedite e formative. 
Scomodando Socrate: il giudizio più attendibile è dentro di noi, ossia siamo noi, ciascuno di noi che deve farsi carico delle nostre scelte decidendo cosa vogliamo fare di noi stessi. "Educazione alla libertà è la rieducazione al nostro articolo 27 della Costituzione che esige la spiritualità di una cultura redentrice e tale da oltrepassare la perdita della libertà fisica. 
La paideia ha per misura l'amicizia e per confine la integrale formazione dell'uomo, il rieducare va oltre la qualifica giuridica ed esprime un atto di comprensione con una volontà solidale." 
Lo asserisce il giurista Natalino Irti, e meglio si comprende il valore di un’opera da offrire ai ragazzi, nell’equo sostegno a comprendere il ruolo di ciascuno nella società, sebbene essi vivano momenti di reclusione, negli anni della loro più esuberante vitalità. 

 Armando Lostaglio

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