La Commissione Parlamentare ha preso visione degli impianti
dell’Eni e della Tecnoparco e, fermo restando che le valutazioni dell’
ispezione potranno essere fatte solo in seguito, emerge in modo inequivocabile,
un approccio approssimativo a questioni di grande rilevanza.
Come considerare la proposta di spostare Pisticci scalo e i
suoi abitanti in altra zona a causa dei miasmi?
Siamo costretti a dover spiegare noi come cittadini a dei
parlamentari, che i miasmi costituiscono
inquinamento ambientale? Conosce la
Commissione Parlamentare i dati dell’inquinamento della Valbasento, e al
riguardo cosa propone Mucchetti di spostare anche l’agricoltura?
E’ una proposta inaccettabile, intollerabile e frutto di un
modo approssimativo di affrontare questioni di grandissima importanza per i
tanti cittadini non solo di quella zona .
In una recente
intervista apparsa sul Quotidiano della Basilicata, si parla di rassicurazioni ai parlamentari della
X Commissione dall'Eni sui pozzi di rieniezione.
L'intervistato, dichiara Eni ha garantito circa la
sicurezza, al cento per cento, dei pozzi di rieniezione.
Bene. Quindi è tutto a posto. Ma una domanda al
parlamentare la possiamo fare?
Domandare e chiedere
rassicurazioni a Eni comporta necessariamente una risposta imparziale e obiettiva?
Qualcuno dimentica che la legge impone l’applicazione
del principio di precauzione nel caso studi scientifici, obiettivi, trasparenti
e soprattutto imparziali, non sono in grado di assicurare l’assenza di conseguenze
per l’ambiente e la salute dei cittadini.
Non è sfuggito ai Lucani che
l’ispezione della Commissione Parlamentare non ha preso in alcuna
considerazione gli altri comparti produttivi della nostra regione.
Agricoltura e turismo sono voci
economiche importantissime per noi e hanno anche l’indubbio pregio di poter
essere svolte senza impatti per l’ambiente. Lo sviluppo economico non si
persegue solo con un settore o a scapito di altri. E oggi il futuro della
Basilicata è l’agricoltura, il commercio dei suoi meravigliosi prodotti e il
turismo. L’unica riserva strategica della Basilicata è l’acqua potabile di cui
la nostra terra è ricchissima. Non vogliamo e non accettiamo la proposta del
petrolio lucano come riserva strategica nazionale.
Inoltre, per agricoltura
biologica e turismo eco-sostenibile non c’è bisogno di dover scomodare il
principio di precauzione.
AVV. GIOVANNA BELLIZZI
(PORTAVOCE MEDITERRANEO NO TRIV)
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