Dati, Partecipazione e Resilienza
Siamo la Capitale europea della Cultura nel 2019.
I materani prima di tutti, i lucani tutti e poi tutti i lucani nel Mondo.
La Capitale siamo Noi.
Ribadisco questo concetto scontato perché noi lucani potremmo correre
il rischio di accontentarci di quanto ottenuto e aspettare di essere
coinvolti, di essere chiamati per dare il nostro contributo.
Abbiamo l'opportunità di dettare la linea a tutta l'Europa.
Una grande responsabilità, enorme. Entusiasmante come poche cose nella vita in Basilicata.
Ora non ci sono più scuse né lamentele croniche-ataviche.
Non siamo più i lucani descritti da Sinisgalli o Levi! Lo siamo stati.
Il dossier non è la Bibbia, come scrive qualcuno, ma è da lì che
dobbiamo partire. E' il documento che ha vinto su tutti gli altri.
Facciamoci trovare pronti, approfondiamo gli spunti, appuntiamo critiche
e suggerimenti, proponiamo.
L'ho riletto 48 ore dopo la proclamazione. Sono tre i concetti che mi sono rimasti: i Dati, la Partecipazione, la Resilienza.
I Dati.
Il Comune di Matera e il Comitato (Fondazione) si sono impegnati
ufficialmente a rendere disponibili i Dati. E' uno degli aspetti
fondanti del dossier. Ma non basta pubblicarli, c'è bisogno di qualcuno
che li analizzi per cercarci dentro le soluzioni. Dobbiamo farlo noi!
La Partecipazione.
Tutti gli eventi in programma prevedono il coinvolgimento degli operatori culturali del posto.
Due appelli.
Uno alla cosiddetta “scena creativa” a esigere e vigilare da subito. A
proporre e dettare la linea tra poco. Siamo la Capitale Europea della
Cultura c---o!
L'altro a chi gestirà: a questo punto partecipazione e coinvolgimento
significano una sola cosa: LAVORO. Non opportunità, riconoscimenti,
premi, visibilità. LAVORO.
La Resilienza.
Siamo abituati e formati sul campo a organizzare eventi senza bugdet,
quando finanziati pagati con anni di ritardo, senza bacino di pubblico o
con un pubblico che non spende 'na lira in cultura.
Ragazzi, e ora ci divertiamo! Avremo tutto in una botta sola e sono
certo che sapremo gestire le risorse benissimo con tutta la gavetta
fatta a organizzare senza averne.
A chi non lo avesse fatto: leggete il dossier, ORA! Scaricalo qui.
Due pensieri. Uno a tutti i lucani fuori sede che venerdì sera sono
stati i protagonisti delle notti nelle città europee e del Mondo dove
studiano o lavorano. Mi viene da piangere immaginandoli che offrono da
bere e dicono: siamo la capitale europea della Cultura, rappresenteremo
tutti i Sud del Mondo e così via.
L'altro pensiero, e qui piango davvero, va a chi ha deciso di
investire il proprio TEMPO, lasciate stare i soldi, il proprio
preziosissimo TEMPO qui in Basilicata facendo il percorso al contrario,
rinunciando a una vita cosmopolita, al fermento di una grande città,
alle opportunità di Nazioni più efficienti. Vorrei abbracciarli tutti e
dirgli che abbiamo scommesso bene e che è arrivato il nostro turno e che
ora non dobbiamo far altro che essere noi stessi: i cittadini della
Capitale Europea della Cultura, la nostra Cultura!
di Rocco Perrone
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