Le quote riservate alle donne, volte a
incrementarne la rappresentanza politica, sono state introdotte di recente con la legge 23 novembre 2012,
n. 215, che reca
disposizioni volte a promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti
locali e nei consigli regionali. Le donne hanno il diritto di essere elette, tanto quanto gli
uomini. Se le donne non vengono elette significa che sono impari rispetto agli
uomini. Ma la parità tra uomo e donna è sancita tra i diritti fondamentali
dell'essere umano. E’ stato denotato nelle attuali liste di 19 Comuni, nella provincia di Potenza i Comuni chiamati alle
urne sono Acerenza (commissariato), Avigliano, Cancellara, Carbone, Castronuovo
Sant'Andrea, Cersosimo, Corleto Perticara, Filiano, Moliterno, Forenza
(commissariato), Sant'Arcangelo (commissariato), Tolve; in quella di Matera,
oltre al capoluogo, sono Accettura, Irsina, Montalbano Jonico, Salandra, Tursi sono solo le 479 donne candidate. Su 48 candidati
sindaco in tutta la basilicata solo due donne, Rosaria Vicino della lista “Pd”
di Corleto Perticara e Angela Latorraca con la lista “Moliterno sei tu” appunto
di Moliterno sono le candidate sindaca. (Grafico 1.)
Grafico
1. Differenze tra Candidati Sindaco e Sindaca
Dal secondo grafico si dimostra (Grafico 2) l’età delle donne (in
totale 479) candidate in lista: sono tra i 18 e i 25 anni sono il 7%, tra i 25
e i 35 sono 23%, tra i 35 e i 45 anni sono il 24%, tra i 45 e i 70 anni sono
44%, e tra i 70 e i 100 rappresentano il 2% delle donne candidate.
Grafico
2. Età media delle donne candidate
Da ciò si evince che la politica ha voluto investir poco sulle giovani
donne lucane, investendo su donne con età più avanzate, e quel 2% di donne tra
i 70 e 100 anni risulta difficile spiegare l’impiego nonostante la veneranda
età, ma ciò non vuol preannunciare discriminazioni. Infatti risulta curioso
conoscere l’età di queste donne che sono per lo più materane, che si batteranno
per essere elette: tra queste il primato delle donne più “mature” sono due
donne una di 80 e una di 96 anni nella lista “Ci Piace Matera”, una donna di 79
nella lista “Matera al Centro”, una donna di 78 nella lista di SEL, di 77 anni
le due donne rispettivamente una della lista “Matera Capitale” e una di “Matera
Città che Sale”, di 74 anni una donna della lista “Osiamo per Matera” e una
donna di 71 anni della lista dei “Socialisti con De Ruggeri”.
Grafico 3. Percentuale candidati su Matera.
Parlando appunto di Matera (Grafico 3), ci aspettavamo che la politica
si investisse di più sulle donne. Su 728 uomini sono state candidate 319,
giusto quel terzo che serve ad aver la veridicità delle liste. Un elogio
all’inserimento “alla pari” va sicuramente alla lista ”SOCIALISTI CON DE
RUGGERI” in quanto hanno deciso di investire 18 donne su 30 candidati in lista,
così come la lista “TURSINFUTURO” con
candidato Sindaco Leandro Verde e la lista “UN’ALTRA IRSINIA” con candidato
Sindaco Nicola Massimo Morea che hanno candidato in maniera proporzionale 6
uomini e 6 donne (ciò che vuol dire par-condicio) ed infine la lista di
Avigliano la lista “UNITÀ
POPOLARE” candidato sindaco Vito Fernando Rosa che ha deciso di candidare su 16
candidati ben 10 donne. “Cartellino nero” va alla lista di Corleto Perticara,
lista “Corleto in Movimento” con candidato Sindaco Vincenzo Toce.
I problemi che le donne
sperimentano nel rapporto con l’ambiente politico - elettorale, e in
particolare con le dimensioni più istituzionali della vita pubblica, infatti,
non solo rendono difficile per loro il pieno esercizio dei più fondamentali
diritti politici e la tutela di interessi non sempre adeguatamente considerati. L’orientamento dell’universo femminile lucano rilevato in questa indagine
non lascia spazio a dubbi: e’ auspicabile, anzi necessaria, una significativa
presenza femminile nelle posizioni di vertice, nei sistemi politici e di
rappresentanza ai vari livelli. Vi è la
necessità di più donne in politica ma con una rappresentanza rilevante e
senza incorrere nella retorica delle strumentalizzazioni del sistema dei
partiti che spesso si accorge della partecipazione delle donne soltanto al
momento della composizione delle liste. La rappresentanza di genere nella composizione delle Giunte
comunali deve essere rispettata e garantita. Oltre a minare la legittimità di un sistema
democratico, il divario di genere nella partecipazione politica rafforza le
disuguaglianze sociali: chi non articola i propri interessi, infatti, corre il
rischio di essere ignorato. Il minor impegno delle donne può quindi avere un
riflesso negativo sulla possibilità che i loro interessi e punti di vista si
riflettano nelle decisioni politiche e nelle scelte di governo. Al contrario,
le donne e la società tutta potrebbero trarre grande giovamento se più donne,
consapevoli di questo divario nell’impegno istituzionale, partecipassero di più
alla vita politica.
Valentina
Garripoli
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