Separare
chiaramente la spesa assistenziale e la spesa previdenziale; rilanciare la lotta agli sprechi dei soldi pubblici nella sanità; il ‘Manifesto per città a misura di anziano’. Sono le tre
priorità indicate dalla Fipac, la Federazione italiana pensionati delle attività commerciali
aderente a Confesercenti.
Antonio
Vitucci della Giunta Provinciale di Potenza della Confesercenti,
sottolinea che
per quanto riguarda il disegno di legge delega di contrasto alla povertà, nel
quale è inserita la razionalizzazione sulle pensioni di reversibilità non si
può finanziare il contrasto alla povertà, misura che consideriamo necessaria,
ma assistenziale, e che va, dunque, finanziata con la fiscalità generale,
prendendo le risorse dalle pensioni di reversibilità che sono, invece,
prestazioni previdenziali, pagate con i contributi dei lavoratori e dei datori
di lavoro. Da noi – aggiunge – siamo sempre in attesa che la Regione risolva il
“pasticcio” degli ammessi al Reddito Minimo d’Inserimento per superare la
penalizzazione di vecchi poveri e nuovi poveri. Per la Fipac, inoltre, si deve ridurre la pressione fiscale sui
pensionati, che non hanno ricevuto il bonus degli 80 euro e che continuano ad essere tra i più tassati d’Europa. Bisogna introdurre
un meccanismo più equo di rivalutazione di tutte le pensioni,
che negli ultimi venti anni hanno visto ridurre significativamente il proprio
potere d’acquisto. Le attuali modalità di rivalutazione delle pensioni non sono
adeguate ed il problema si aggraverebbe ulteriormente se l’inflazione tornasse
a crescere. Infine, bisogna affrontare il problema dei milioni di anziani che
ancora oggi hanno pensioni insufficienti. Oltre il 40% dei pensionati ha
pensioni di importo inferiore ai mille euro mensili lordi. La
condizione di povertà è particolarmente pesante per le persone anziane che
vivono sole e si tratta in maggioranza di donne molto anziane: di
questa vera emergenza non si tiene sufficientemente conto nelle politiche
fiscali e sociali. Ancora - sottolinea Vitucci – come testimonia il
dossier di Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato anche il sistema
sanitario lucano registra troppi sprechi che minano la tenuta e l’efficienza
del sistema: non c’è solo una piscina terapeutica (a Tinchi-Pisticci) costruita
e dimenticata. Un sistema di welfare si regge se garantisce sia la sua
sostenibilità finanziaria, sia quella sociale. Un disequilibrio su uno dei due
versanti mina la tenuta complessiva. Molti anziani stanno riducendo la
prevenzione, la diagnosi precoce e le cure, a causa di ticket sempre più
elevati, liste di attesa sempre più lunghe ed un peggioramento dell’offerta di
servizi sociali e sanitari in molte Regioni, per non parlare come sono ridotti alcuni
Pronto soccorso di grandi ospedali italiani. Infine, in occasione delle
elezioni amministrative di primavera presenteremo il ‘Manifesto per città a misura di anziano’ perché
una città a misura di anziano è una città a misura di tutte le età”.
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