RIONERO E LA COLLEZIONE GRIECO
Cinquanta capolavori di famosi artisti dell’800 e dei primi dell’900
Presentazione al Palazzo Fortunato a cura dell’UNILABOR e della famiglia Grieco
di Gina Bozza
Un evento di grande portata si è svolto sabato 28 maggio scorso nel palazzo “Fortunato” di Rionero che ha offerto alla comunità del Vulture la fruizione del pregevole patrimonio artistico-culturale dell’ingegnere rionerese Luigi Grieco, una collezione di cinquanta capolavori, che è un mirabile scrigno di arte e di cultura.
Un numeroso pubblico ha apprezzato la singolare iniziativa, promossa dall’Unilabor, Università delle tre età “Enzo Cervellino” e dalla famiglia Grieco, ed ha vissuto momenti di alto compiacimento estetico nella presentazione dell’inestimabile collezione.
La presidente dell’Unilabor Giuseppina Cervellino ha sottolineato la singolarità della collezione Grieco, che si ispira al positivismo nella rappresentazione di un’arte che ha lo spessore della realtà, arte da cui si evince ars gratiaartis, arte per l’arte, priva di finalità estrinseche, di significati riposti, dove emergono lo spazio, la profondità, le tonalità cromatiche, espressione visiva della realtà dell’artista che coglie l’attimo fuggente.
La raccolta, nata intorno agli anni trenta, è il segno di un profondo gusto collezionistico di Luigi Grieco, che privilegia in 24 pezzi il movimento macchiaiolo nella molteplicità e varietà di espressioni, tra cui emerge il capolavoro di Giovanni Fattori, la poderosa cavalcata del Ritorno della cavalleria, espressione di un sublime non simbolico, ma intenso nella vastità della scena di pregnante realismo.
La preside Giuseppina Cervellino ha, inoltre, evidenziato il leitmotiv della Collezione Grieco, il paesaggismo, dal paesaggio limpido nel cromatismo chiaro del verde in Contadina senese che fa l’erba di Fattori al paesaggio di San Prugnano di Silvestro Lega, denso di atmosfera e di luce nella ricca gamma di colori verdi, al quadro paesaggistico i Barconi in laguna di Guglielmo Ciardi, pregevole per nitidezza e purezza di particolari, al quadro una Via a Volpedo di Giuseppe Pelizza da Volpedo (1868), che suscita il senso di stasi temporale nella calura estiva. Il paesaggio ritorna ad altissimo livello nel quadro Le case nel bosco di Carlo Carrà, dalle pennellate dense, pregne d’intensità e plasticità, nel Paesaggio apuano di Lorenzo Viani, di dimensioni rilevanti, rappresentazione dell’abitato in forme geometriche con un linguaggio cubo-futurista, nel Paesaggio malinconico di Giorgio Morandi dai toni cupi, vibranti del dramma della guerra con la composizione di case a piani paralleli nel contrasto di luce ed ombra ed ancora nel paesaggio marino, con elementi classici di rocchi di colonna sparsi di Giorgio De Chirico, in cui si ergono due Cavalli, uno bianco ed uno scuro, con una straordinaria potenza fisica, con un cromatismo chiaro ed intenso, con riflessi bianchi e pennellate rapide e vibranti. Una galleria di arte che avvince per il fascino cromatico, la pittura di macchia con pennellate dense, larghe, materiche con effetti plastici di lucee spazia in un orizzonte che riflette il fascino dell’eternità dell’arte.
Il sindaco di Rionero, on. Antonio Placido, presente all’evento, ha posto in evidenza il difficile iter che ha privato la città di Rionero del prezioso patrimonio, che l’ingegnere Luigi Grieco avrebbe desiderato donare alla comunità di Rionero, cui si sentiva legato da un humus profondo ma, le oggettive difficoltà post-terremoto nel 1986 non consentirono di creare un centro museale dove ospitare la pregevole collezione. Egli ha apprezzato l’iniziativa dell’Università delle tre età di Rionero e della famiglia Grieco, patrocinata dall’amministrazione comunale, che apre una finestra su un orizzonte artistico nuovo e di alto livello culturale.
La relatrice Christine Sperken, docente dell’Università di Bari, nonché curatrice del catalogo delle opere di Luigi Grieco, in una mirabile galleria presenta la ricca collezione, soffermandosi anche sui 15 quadri di figura, dalla leggiadra solennità delle Donne sulla terrazza di Cristiano Banti con lo splendido rosa antico del vestito in primo piano, alla Passeggiata sotto la pioggia di donne che assumono la parvenza di graziose damine, al mirabile quadro La lettura di Silvestro Lega con il fascino cromatico nella gamma del verde, alle opere di profondo intimismo di Gioacchino Toma dalla Donna che cuce dalle pennellate larghe, con riflessi di luce che illuminano il suo lavoro ed il suo volto, al Ritratto della figlia Emma dai grandi occhi e il dolce sorriso, alla Ragazza sulla poltrona di Felice Casorati che raffigura la mestizia dell’adolescente con soffuso cromatismo e spazialità prospettica.
L’intervento dello scrittore Raffaele Nigro è un apprezzamento lusinghiero alla intensa attività della dott.ssa Sperken ed un sentito compiacimento per la singolarità artistica e culturale della collezione Grieco. Raffaele Nigro, interprete vivo e appassionato della crescita culturale della nostra terra, auspica che la Lucania ridia vigore e linfa alle energie vive, cadute nell’oblio, per ritrovare l’input per lo sviluppo del Vulture e della Basilicata.
Il dott. Rubino Grieco, con un intervento appassionato, ha ricostruito la vita dello zio Luigi, nato a Rionero nel 1913 da una modesta famiglia di artigiani o piccoli proprietari. Il padre Pietro, come ricostruisce Michele Traficante nella pubblicazione “Municipio e paese”, era stato consigliere comunale negli anni 1914, ’18 e
’19. Luigi, al seguito di sua sorella sposata ad un sottoufficiale di Trieste, frequenta il liceo scientifico a Trieste, e respira il clima culturale della Mitteleuropa, forgiando il suo carattere razionale e pragmatico. Conseguita con ottimi voti la laurea in ingegneria presso l’Università di Roma, ritorna a Rionero avviando un’intensa attività imprenditoriale, progettando ed attuando edifici lungo la via Nazario Sauro, partecipando nel 1946 alla lista della democrazia repubblicana con il simbolo della penna e della spiga e svolgendo il ruolo di vice presidente del Comitato per l’istituenda Scuola Media. Trasferitosi a Roma negli anni cinquanta, l’ing. Luigi Grieco continua la sua attività di costruttore nel quartiere dell’Eur, riscoprendo l’interesse crescente per l’arte e la pittura, coadiuvato dalla moglie Anna, ancora vivente, donna di notevole vivacità culturale. L’incalzare della malattia lo sollecita a destinare la sua collezione ad una struttura museale e, constatata l’inadeguatezza delle strutture lucane da Rionero a Potenza a Matera, la scelta ottimale viene offerta dalla pinacoteca di Bari, vicina alla Lucania e frequentata da studenti della nostra terra, a cui lo zio Luigi si sentiva legato e nella quale riposano da circa un mese le sue ceneri. Il dott. Rubino Grieco ha concluso il suo prezioso iter biografico con un invito caloroso a visitare la Collezione per sviluppare l’amore per l’arte, elemento essenziale di civiltà e progresso.
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