Uno spettacolo teatrale molto impegnativo con richiamo all’attualità
di Pino Di Lucchio
Grande successo di pubblico e partecipazione al lavoro conclusivo dell’anno scolastico 2015-16 dal titolo Il mito di Ulisse. I mille volti di un eroe.
Il Liceo Classico di Rionero dell’I.I.S. “Giustino Fortunato” ha presentato, venerdì 1 luglio scorso presso Palazzo “Fortunato”, con il compiacimento della dirigente scolastica Antonella Ruggeri e del nutrito pubblico, una suggestiva manifestazione culturale, incentrata sul mito di Ulisse, particolarmente vivo nell’immaginario collettivo degli studenti liceali, che si sono interrogati sulla complessità del personaggio e hanno tradotto in chiave teatrale ed interpretato momenti della vita dell’eroe greco.
Il testo, dal forte spessore culturale e ricco di riflessioni significative, è stato elaborato dalla prof.ssa Stefania Masiello, la regia teatrale è stata abilmente curata dal prof. Lillino Covella e dalla prof.ssa Marilisa D’Angelo, le belle coreografie dalla prof.ssa Antonietta Mortella, l’accurata scenografia dal prof. Gennaro Caputo, i costumi dalla prof.ssa Rosa Preziuso, le musiche sono state proposte dagli studenti Chiara Gioiosa e Lorenzo Pietragalla.
Gli studenti interpreti sono stati Stefano Cutolo, Federica Ermanno, Annalisa Ettorre, Dafne Girardi, Antonio Lamorte, Incoronata Lamorte, Rosita Lacetra, Laura Laus, Simone Libutti, Angela Lizzi, Piergiuseppe Minore, Francesca Marcantonio, Margherita Muccia, Diana Dana Paulet, Michele Rinelli, Salvatore Romano, Francesca Santoro, Angelo Simone, Alessandra Traficante, Sabrina Tronnolone, Carmen Vietri, Maddalena Vodola.
Interessante è stato anche lo spaccato in lingua inglese, tratto da “Romeo e Giulietta”, curato dal prof. Michele Mollica e interpretato da Luigi Archetti e Rosita Lacetra.
I giovani liceali hanno fatto rivivere un viaggio nello spazio e nel tempo, riscoprendo un universo ricco di valori di pregnante attualità e di forte significatività.
Il personaggio di Ulisse è complesso e affascinante. Nella parola chiave “vagò” del testo omerico Ulisse interpreta il topos del viaggio, ed è un naufrago che non evoca forse i tanti naufraghi della storia odierna?
L’Ulisse omerico è eroe nostalgico, eroe dell’ingegno e della scaltrezza, ben diverso dall’Ulisse di Dante, mosso dalla sete di conoscenza, dall’ardore di “divenir del mondo esperto” e dal desiderio della sapienza “più cara della patria”, secondo l’espressione di Cicerone. Prometeico, titanico, egli sfida l’ignoto, varca i limiti umani nella ricerca del “mondo sanza gente”, audace pioniere di nuovi orizzonti e prototipo dei moderni conquistatori delle galassie.
L’epos dell’Ulisse dannunziano, sprezzante della mediocritas, si vena di pathos in Pascoli che ricerca la veritas nel tessuto illusorio della vita e si tramuta in Joyce in specchio di un universo contemporaneo alienato.
Toccante è in Primo Levi il mito di Ulisse che, tra i sinistri bagliori del lager, salva l’uomo dalla barbarie e dall’annientamento totale.
La valenza del teatro, ispirato alla classicità - afferma la prof.ssa Stefania Masiello - non solo contribuisce alla maturazione e alla formazione critica nel confronto con
la civiltà italiana ed europea, ma scopre le radici dell’humanitas, linfa del mondo classico e del percorso di ogni civiltà.
Avvincente è stata per i giovani liceali l’esperienza teatrale, snodo di una rete di percorsi pluridisciplinari, dal greco al latino, all’italiano, alla filosofia, alla storia e all’arte, in una sintesi unitaria, espressione di una cultura in fieri, in divenire.
Commenti
Posta un commento