LETTERA APERTA AI CITTADINI DI PATERNO DAL SINDACO MICHELE GRIECO DOPO IL DIVIETO DI DIMORA DEI GIORNI SCORSI
Dopo un'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza e condotta dai Carabinieri di Marsico Nuovo e dall'Ispettorato del Lavoro, e il divieto di dimora ordinato lo scorso 25 gennaio per il sindaco di Paterno, Michele Grieco, di 64 anni, accusato di concussione ai danni del rappresentante di una cooperativa che gestisce un centro di prima accoglienza per minorenni non accompagnati,
il primo cittadino esprime la sua amarezza per quanto accaduto, scrivendo una lettera aperta ai suoi concittadini, pubblicata sul proprio profilo di Facebook, che voglio pubblicare integralmente per dovere di cronaca. "Cari concittadini, con questa lettera, oltre a porgervi i miei saluti, vorrei chiarire alcuni aspetti riguardanti la spiacevole situazione che si sta vivendo in questi giorni. A chi parla di passi indietro dico che, purtroppo, un passo indietro è già stato imposto in maniera coercitiva e farne di ulteriori, secondo me, significherebbe solo vigliaccheria e mancanza di rispetto per la propria comunità. Sarebbe come un capitano che, in piena bufera, abbandoni la nave invece di aiutare i passeggeri e continuare a navigare, significherebbe rinunciare a tutti i valori e ai principi per i quali mi sono sempre battuto, contro l’arroganza, la prepotenza, le disuguaglianze, le ingiustizie, l’affarismo, valori sempre condivisi con coloro che hanno creduto e continuano a credere in me e nell'attuale amministrazione comunale. La vicenda giudiziaria ne è l’esempio, quando verranno fuori i fatti veri, nella loro completezza, e non quelli mediatici o di piazza, si capirà chi si è battuto per tali principi. Io non mi sono mai dimesso da niente, non sono mai fuggito dalle responsabilità, anche se colpito in maniera ignobile da qualcuno. Ritengo che i prepotenti vadano affrontati e combattuti con forza, sia quelli che sguazzano nella cosiddetta società civile, ma sarebbe meglio dire incivile, sia quelli appartenenti ai cosiddetti colletti bianchi. Aspetto con animo sereno e con fiducia che i processi vengano fatti nei tribunali, nei quali ho sempre creduto e continuo a crederci in quanto garante della giustizia. È debole, è vigliacco, è sciacallo, chi pensa di fare politica con gli eventi giudiziari, con un modo di fare che non mi è mai appartenuto, ho sempre detto, e continuo a dirlo, che non userò mai i tribunali per fare politica. Per essere rispettato, però, sì, soprattutto contro coloro che pensano di poter diffamare le persone in maniera impunita. La politica si fa dimostrando la propria bravura nell'amministrare la cosa pubblica e vedo che i tanti che parlano di "vergogna" e "dignità", non sono capaci di mostrare niente in loro dote. Cosa hanno fatto nella loro vita per gli altri? Il nulla. Hanno usato sempre le persone di Paterno per lucrarci sopra, hanno sempre chiesto, ma non hanno mai dato niente alla nostra comunità. Paterno, anche senza il sottoscritto in qualità di sindaco, con l'attuale amministrazione, è guidata di gran lunga meglio di come hanno dimostrato nel passato coloro che, sconfitti dai cittadini alle ultime elezioni, vorrebbero arrivare al Comune per la finestra, in maniera abusiva. Non sarà così, il popolo di Paterno ha scelto in pochi mesi fa, in maniera netta, e sa benissimo chi può e deve amministrare la nostra città. Si possono fare tutte le elezioni che si vogliono, con o senza passi indietro, ma costoro saranno sempre bocciati. Chiudo questa lettera aperta rivolgendomi ai tantissimi concittadini che mi esprimono tutti i giorni solidarietà e affetto. Li voglio ringraziare pubblicamente e a loro dico di continuare a credere nei valori e nei principi sani che i miei genitori, i nostri genitori ci hanno insegnato e dei quali possiamo esserne veramente fieri e soltanto così la nostra comunità potrà non conoscere ostacoli".
di Rocco Becce robexdj@gmail.com
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