Questa mattina i ricercatori dell’Irccs Crob hanno manifestato con un’ora di astensione dal lavoro contro l’approvazione del Testo Unico sul pubblico impiego. La riforma Madia, infatti, esclude dal piano di stabilizzazione della pubblica amministrazione gran parte di queste figure, come i ricercatori, altamente specializzate ed alle quali non possono più essere applicati i contratti atipici come i co.co.co.
Nel corso della manifestazione che si è svolta questa mattina, i ricercatori hanno distribuito volantini alla cittadinanza per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla mancanza di soluzioni contrattuali che permettano loro di continuare a lavorare e garantire continuità alla ricerca sanitaria in Italia. La mobilitazione di questa mattina si è tenuta in tutti gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici italiani con iniziative locali.
Si tratta di oltre 3500 professionisti in tutta Italia che dal 1 gennaio 2018 rischiano di rimanere senza lavoro con ricadute sulla sostenibilità e il futuro della ricerca sanitaria pubblica. I ricercatori precari si sono riuniti in un coordinamento nazionale e chiedono che il problema venga risolto attraverso un piano programmatico nazionale che preveda la loro stabilizzazione nei ruoli sanitari, e lo stanziamento di fondi adeguati per renderlo sostenibile. I precari della ricerca sanitaria sono tutte le figure professionali che vengono impiegate con contratti atipici all’interno degli IRCCS e degli Istituti Zooprofilattici (IZS).
Questi istituti fanno capo al Ministero della Salute, a differenza degli altri centri di ricerca e delle università che fanno capo al Ministero dell’Università e della Ricerca. Sono per la maggior parte figure sanitarie: biologi, biotecnologi, chimici, chimici-tecnologi del farmaco, fisici, medici, psicologi, farmacisti.
A queste si affiancano numerose altre figure tecniche e amministrative quali ingegneri, statistici, documentalisti, amministrativi, study coordinator, tecnici e infermieri della ricerca. Sono tutte figure altamente specializzate nel loro campo, che hanno conseguito Dottorati di Ricerca e/o Specialità, spesso con importanti esperienze lavorative all’estero.
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