Cronaca: Ritorsioni e minacce per un filmino hard


A seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica e condotte da personale della Polizia di Stato, è stata data esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale, agli arresti domiciliari, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Potenza nei confronti di S. N. classe 1966, indagato in relazione al reato di tentata estorsione. I fatti si riferiscono allo scorso Febbraio quando una donna, dipendente di una società cooperativa, ha denunciato agli agenti della Squadra Mobile di aver ricevuto dall’odierno arrestato un messaggio WhatsApp con il quale minacciava la stessa di divulgare un filmato che la ritraeva mentre consumava un rapporto sessuale con il suo datore di lavoro, se non avesse convinto quest’ultimo a cedergli le quote societarie oppure ad acquisire le sue quote alle proprie condizioni economiche. La donna chiariva di essere impiegata presso tale Cooperativa di cui il datore di lavoro era l’amministratore e l’odierno arrestato il socio di minoranza e di aver ricevuto tali messaggi WhatsApp, dopo avere avuto effettivamente dei rapporti intimi con lo stesso datore di lavoro, presso gli uffici della citata società. Nel prosieguo delle indagini è emerso che nell’ultimo periodo tra i due soci vi erano dei contrasti nella gestione della società, tanto che lo scorso Agosto a Tito (PZ), l’odierno arrestato incrociava l’autovettura dell’amministratore e, dopo averlo costretto a fermarsi bloccandogli la strada, è sceso dall’autovettura e lo ha aggredito, colpendo ripetutamente il veicolo di quest’ultimo e minacciandolo di morte.

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