Barile. Presenti in migliaia e migliaia alla Via Crucis più longeva d'Italia. Gente giunta da ogni parte d'Italia

Un 19 aprile 2019 da ricordare nella cittadina arbereshe.Una Via Crucis che attira sempre più gente in questo centro arbereshe, basti pensare ai 30 camper parcheggiati nel piazzale della villa "Santa Teresa di Calcutta". Gente proveniente da ogni parte del Sud Italia per vedere la via crucis più longeva d'Italia, le prime rappresentazioni si sono tenute dopo il 1600.. E’ la piu’ antica del Sud Italia, oltre 400 anni che si rievoca questa Passione di Cristo.
Sulla sacra rappresentazione di Barile aveva scritto Antonio Paternoster, uno dei promotori del comitato Sacra rappresentazione della Passione di Cristo, presieduta attualmente dalla dinamica Angioletta D’Andrea, nel suo libro, “Radici, tradizione e fede del Venerdì Santo” a Barile: “il popolo di Barile, attraverso questa Sacra Rappresentazione, vuole testimoniare il suo legame alle sue più sane tradizioni culturali e di fede.
E’ una giornata in cui il paese rivive la sua vicenda umana con orgoglio e passione. Processioni, sacre rappresentazioni, liturgie popolari: è la storia di una delle devozioni che, specie nel sud Italia, trova linfa per crescere incarnando l’anima profonda della sua gente. A Barile, ogni abitante, in cuor suo, fin dalla ricorrenza della festività in onore di San Giuseppe, incomincia a rivivere l’impegno interiore per la manifestazione. 
Tutti, direttamente o indirettamente, sono coinvolti, basti pensare che la manifestazione conta 25 gruppi di personaggi ed interessa ben 116 persone. Adulti, giovani, giovanissimi, ragazze, giovanette e bambini conoscono, ormai, bene il loro ruolo. I contenuti simbolici della rappresentazione vanno ricercati sia nella direzione spiccatamente religiosa, sia in quella particolarmente paganeggiante, nella presenza di personaggi realmente cristiani al tempo della condanna di Cristo; in quelli creati dalla fantasia popolare; nei personaggi che soffrono ed in quelli che godono nella loro alterigia; nella serietà con cui i giovani interpretano i vari ruoli;nella fastosità e contemporanea semplicità dei costumi. Il dramma di Cristo si rivive, per 4 ore, per le strade scoscese del paese, in tutti i suoi risvolti emotivi, sentimentali, di devozione, di curiosità. Il sincretismo religioso assume toni culturali veri e propri, originali e per nulla mutati nel tempo. Fede, tradizione e storia, in quest’angolo di Basilicata, si tengono per mano e costituiscono il tessuto connettivo di questo popolo che custodisce gelosamente la sua civiltà”. 
 Presente per la 1^ volta alla Via Crucis Alyssa Granacki da Houston (Texas) ,cinque anni fa ha vinto una borsa di studio per insegnare inglese in Italia,giunta a Melfi ha conosciuto Eufemia e da questa conoscenza e' nata l'idea di conoscere il vulture.
Avvicinata ha riferito: “Dalle mie parti non si fanno questi eventi, e' stato bello vedere tanti personaggi e soprattutto tanta gente ai lati del percorso. Ho visitato Barile e soprattutto i luoghi dove Pasolini giro un film sulla storia di Gesù.Ritorno a casa con una esperienza tutta nuova". Dalla Svizzera giunti tanti cittadini originari di Barile, Michele Vignola e' rimasto sorpreso" : ho visto dei coetanei ultrasessantenni interpretare personaggi della Via Crucis,non me l'aspettavo,segno di una profonda fede e di un attaccamento alle tradizioni di Barile".
Il comitato della Sacra rappresentazione della Passione di Cristo presieduta da Angioletta D'Andrea,ringrazia tutte le associazioni che hanno collaborato per la riuscita di questo evento.Francesco Di Tolve un componente del Comitato sacra rappresentazione ringrazia la Regione Basilicata per il patrocinio ricevuto:" siamo grati. alla Regione Basilicata per il Sostegno attraverso i fondi FSC che finanziano il patrimonio culturale intangibile permettendo alla Via Crucis Barile di essere accompagnata su progetti di comunicazione e promozione". Da Matera erano presenti alcuni fotografi, tra questi uno che ha ripreso la Via Crucis di Barile 20 anni fa ed ha fatto un confronto rispetto a quello di oggi: allora la Via Crucis era più commovente e pieno di Pathos, oggi si da' più spazio all'aspetto teatrale". 
Gianmarco Tirico della pro-loco ha aggiunto": vedere tanta gente arrivare a Barile, con tanti camper e perfino con autobus, da fuori regione,e' segno del buon lavoro fatto dalla nostra cittadina,famosa per questa Via Crucis".

Lorenzo Zolfo



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