Programmare vacanze green, in Basilicata si può


Non sembri un luogo comune affermare che la rinascita si prepara nel periodo più buio. Ci sono i presupposti affinché si debba programmare, fin da ora, che dalla prossima primavera le attività di promozione del territorio e delle strutture ricettive possano essere sempre più adeguate ad un turismo che si rinnova. E’ una tesi che ci si pone anche in Basilicata, dove gli effetti della pandemia hanno colpito in maniera indiscriminata anche e soprattutto il settore turistico e culturale, nonostante ci siano buoni esempi di tenace volontà di resilienza, coniugata alla passione e alla creatività. I viaggiatori sono alla ricerca di autenticità e di esperienze, una prossemica come atto comunicativo: calore umano e sapiente ospitalità. Vagando su questa onda, approdiamo in un luogo fiabesco, che sembra lontano dal mondo: siamo alla “Voce del Fiume”, a Brienza, in Basilicata, a venti minuti a sud del suo capoluogo, Potenza. Siamo nel borgo ai piedi dell’imponente castello Caracciolo che ha reminiscenze persino da Federico II di Svevia, luogo propizio di leggende, di dame seducenti ed ammalianti, rapimenti pirateschi e tesori nascosti chissà dove. Nella residenza di charme “La Voce del Fiume” i presupposti ci sono tutti. Lo conferma la responsabile Rocchina Adobbato che, con una costanza stoica, si predispone verso una serena pianificazione delle imminenti attività ricettive. “Proporremo escursioni nella natura – conferma - passeggiate green con le nostre bike elettriche, fornite di cestino picnic preparato da noi con prodotti del territorio, plaid e tutto ciò che può servire per trascorrere una giornata all'aperto.” Un carnet alquanto ricco, sulla spinta della tradizione del luogo? “Certo, svolgiamo anche attività di laboratorio, cucina tipica, dolci e taralli tradizionali, confetture e marmellate; inoltre, svolgeremo laboratori di cucito per imparare i piccoli lavori di sartoria indispensabili soprattutto in tempo di pandemia, come imparare a fare una piega, attaccare un bottone, tenere un ago in mano, attività sconosciute alle nuove generazioni. Una bella iniziativa, utile per la valorizzazione delle tradizioni e delle peculiarità di una comunità… “Le insegnanti saranno le casalinghe, maestre di esperienza. E inoltre, proporremo ai nostri turisti anche un nuovo laboratorio, quello della lavorazione della ceramica.” Una struttura “sostenibile” sotto diversi punti di vista? “La sostenibilità è uno dei principi fondanti della “Voce del Fiume”: risparmio energetico e idrico, colazioni bio, sapone artigianale a base di olio di oliva a marchio nostrano. Siamo stati pionieri anche in questo. Abbiamo applicato questi principi da ben sette anni, siamo stati una delle prime strutture ricettive a puntare sulla mobilità green con l'acquisto di una decina di bike elettriche. Cerchiamo di applicare da sempre un nuovo modello di ospitalità, dove il paesaggio diventa l'attrattore principale e i viaggiatori sono protagonisti del territorio. Vacanze personalizzate e a misura di ciascuno. La nostra filosofia aziendale ha come fulcro gli ospiti linfa vitale dell'azienda.” Indubbiamente, siamo al cospetto di una forza della volontà che sa inventarsi nuove direzioni: Rocchina Adobbato sa ben calibrare gli interventi in un luogo che preserva un discreto fascino nella propria tradizione, e anche d’inverno polarizza l’attenzione. Quando si giunge qui, si avverte il fragore discreto del fiume: è il Pergola, che gorgheggia ininterrottamente, maggiormente d’inverno; da questo la provenienza del nome: la Voce del Fiume. E lontanamente sussurra i versi del romantico John Keats: “…Ma troppo felice nella tua felicità / Tu, arborea driade dalle lievi ali, / Che in una macchia melodiosa / Di faggi verdi e sparsa d'ombre innumeri / Canti l'estate con la felicità della gola spiegata…” (da “Ode a un usignolo”).
 
Armando Lostaglio

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