📰 Editoriale. L’ALSIA porta l’agrobiodiversità della Basilicata in Lombardia

 
Semi di antiche varietà e prodotti tipici lucani alla Fiera di “Vita in Campagna” a Montichiari
 
È il secondo anno che ALSIA partecipa alla Fiera di “Vita in Campagna” a Montichiari (BS) che si tiene dal 15 al 17 marzo, promuovendo l’agrobiodiversità a rischio di erosione genetica, i prodotti tipici e le produzioni agroalimentari tradizionali della Basilicata. La Fiera di “Vita in Campagna”, arrivata alla sua 11° edizione, organizzata e direttamente gestita delle prestigiose Edizioni “L’Informatore Agrario”, è orami punto di riferimento nazionale degli hobby farmer che lì possono acquistare direttamente semi, piante ed attrezzature, osservare da vicino i macchinari delle grandi marche, oltre che seguire piccoli corsi pratici dedicati alla coltivazione dell’orto, del giardino e del frutteto, e alla cura degli animali. 
 
 
La Fiera, inoltre, comincia ad essere punto di riferimento della cultura dell’agrobiodiversità a rischio di erosione genetica tramite la realizzazione di mostre pomologiche o di semi, la diffusione di pubblicazioni divulgative sul tema, l’erogazione di informazioni effettuate direttamente dai tecnici di alcune Agenzie pubbliche regionali, tra cui l’ALSIA, o da centri di ricerca. L’ALSIA ha portato a Montichiari la sua mostra itinerante di semi di antiche varietà autoctone di leguminose, di cereali, di ortive e di officinali, conservati presso la propria banca del germoplasma di Rotonda, nel Parco Nazionale del Pollino. 
 
 
Queste antiche varietà, insieme ad antichi fruttiferi, sono in Basilicata ancora coltivate da un’ampia schiera di agricoltori custodi riuniti nell’Associazione Vavilov, organizzati nelle reti degli itinerari dell’agrobiodiversità realizzati e gestiti da ALSIA, assistiti tecnicamente dagli esperti dell’Agenzia. “È questo un patrimonio genetico, oltre che culturale, - dichiara Aniello Crescenzi direttore ALSIA - di valore inestimabile che l'agenzia sta studiando e valorizzando, anche attraverso il potenziamento della propria banca del germoplasma, per assicurarne la conservazione per le future generazioni”.

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