Promosso in collaborazione con ANCI e ICPI, il progetto punta a raggiungere oltre 200 mila
espressioni, tradizioni, riti e pratiche sociali che contraddistinguono le identità locali dei nostri
territori.
Italia tra i primi paesi al mondo a fare una mappatura di questa natura.
Un progetto che dà un ruolo di primo piano alle Pro Loco lucane, attraverso l’UNPLI Basilicata,
nella mappatura e valorizzazione dei tanti patrimoni immateriali della nostra regione
L’UNPLI Basilicata A poco più di vent'anni dall'adozione della Convenzione UNESCO
del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, UNPLI - Unione nazionale Pro
Loco d’Italia avvia il primo censimento nazionale che punta a mappare oltre 200 mila espressioni,
pratiche, conoscenze, riti e feste storiche diffuse su tutto il territorio italiano e in particolare dei
Piccoli Comuni.
Presentato a Roma e promosso in collaborazione con ANCI e il supporto tecnico-scientifico
dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale ICPI nell’ambito delle attività di salvaguardia e
valorizzazione del Ministero della Cultura, il lavoro di censimento renderà possibile la mappatura e
la catalogazione del patrimonio culturale immateriale di riferimento delle piccole comunità,
assicurandone il monitoraggio periodico e incentivandone la conoscenza attraverso l’iscrizione
coordinata e condivisa, su inventari, registri, archivi e piattaforme sia territoriali che nazionali.
Alla cerimonia di presentazione del progetto era presente anche l’UNPLI Basilicata, con il presidente
regionale Vito Sabia ed il Consigliere nazionale Pierfranco De Marco (Pro Loco Maratea).
“L'UNPLI Basilicata è onorata di partecipare all'attività di censimento del patrimonio immateriale
promossa da UNPLI e dal Ministero della cultura” commenta il presidente Sabia “Siamo infatti certi
che questo progetto possa diventare per le Pro Loco lucane un'occasione di crescita, che le renda
sempre più consapevoli del valore dei patrimoni che esse hanno in mano."
La raccolta dei dati verrà portata avanti da personale individuato dall’UNPLI, con il supporto di
ricercatori antropologi e utilizzerà dei modelli di schede di valutazione elaborate dall’Istituto
Centrale per il Patrimonio Immateriale, che ha curato anche la formazione dei volontari. I materiali
raccolti, grazie alla collaborazione delle amministrazioni locali, verranno caricati e condivisi su una
piattaforma digitale che renderà interoperabili i dati presenti in archivi digitali già esistenti e
consentirà di visualizzare, studiare e conoscere i beni immateriali in modo interattivo e coinvolgente
rendendoli accessibili a un pubblico più ampio.
“Siamo tra i primi paesi al mondo a promuovere un censimento di questa natura fatto di saperi,
conoscenze, espressioni che si tramandano di generazione in generazione solo grazie alla relazione
umana, al racconto e all’impegno delle persone che fanno di tutto per tenere viva l’identità della
propria comunità – ha spiegato Antonino La Spina, presidente UNPLI – Grazie alla capillarità delle
Pro Loco, al personale formato da UNPLI e alla sinergia con le amministrazioni locali delle piccole
comunità, porteremo avanti un vero e proprio lavoro di recupero delle innumerevoli espressioni e
tradizioni custodite molto spesso nella memoria e nella conoscenza di un singolo individuo e che
rischiano di perdersi. Tutto quello che andremo a raccogliere e poi a condividere digitalmente sarà un
vero e proprio patrimonio di umanità che ci auguriamo così di tenere in vita per sempre.”
Grazie ai progetti realizzati dal 2004 al 2012 e ai risultati ottenuti sul campo con le numerose
iniziative per la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale immateriale italiano, nel giugno
2012 l’UNPLI è stata, infatti, accreditata dall’UNESCO come consulente del Comitato
Intergovernativo previsto dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale
Immateriale del 2003. In tutto il mondo sono circa 200 le organizzazioni accreditate.
Tra le attività che verranno mappate rientrano: le tradizioni e le espressioni orali, compresi i dialetti,
la storia orale, la narrativa e la toponomastica; la musica e le arti dello spettacolo di tradizione,
rappresentate in forma stabile o ambulante, nonché l’espressione artistica di strada; il paesaggio
culturale e la sua funzione identitaria basata sull’interrelazione di fattori naturali e umani; le
consuetudini sociali e gli eventi rituali e festivi; i saperi, le pratiche e le credenze relative ai cicli
dell’anno e della vita, alla natura e all’universo; i saperi e le tecniche tradizionali relativi alle attività
produttive e artistiche; i saperi legati all’alimentazione tradizionale e la continuità delle
consuetudini gastronomiche; le attività ludiche tradizionali; le pratiche rievocative di eventi storici,
festivi e in costume.
Alla presentazione ospitata nella sede dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale sono
intervenuti Antonino La Spina, presidente nazionale UNPLI; Roberto Pella, vicepresidente vicario
Anci; Maria Assunta Peci, direttore dell’ufficio Unesco del Ministero della Cultura; Federico
Mollicone, presidente commissione Cultura Scienze e Istruzione della Camera; Raffaele Speranzon,
componente commissione Cultura Senato; Vincenzo Santoro, responsabile dipartimento Cultura
Anci; Leandro Ventura, Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale; Fernando Tomasello,
fondazione Pro Loco Italia Ets e Pier Luigi Petrillo, direttore cattedra UNESCO, Università Unitelma
Sapienza.
Inoltre, a testimonianza di alcuni dei patrimoni culturali immateriali italiani erano presenti le
delegazioni dei Miserere di Sessa Aurunca (CE), le corritrici con la cannata di Arpino (FR), i figuranti
del Corteo Storico della Pro Loco di Lucera (FG), gli Scianari di Cannole (LE), i Tenores di Bitti (NU), i
Mamuthones e Issohadores di Mamoiada (NU), le Pro Loco trapanesi che celebrano la Festa di San
Giuseppe con la preparazione dei pani tipici per l'altare votivo, la Pro Loco di Fucecchio (FI) che porta
avanti l’antica tradizione dell’Infiorata e i rappresentanti delle maschere lignee della Caccia Selvatica
(BL).
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